RICERCA NEGLI USA. RIDUCE GLI EFFETTI NEL 38% DEI CASI: POCHI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 6 ott. - La cocaina e' una
droga che distrugge l'individuo e da' una forte dipendenza. Per
uscire dalla tossicodipendenza occorre una grande forza di
volonta' e lasciarsi aiutare. L'industria farmaceutica sta
lavorando da tempo a un vaccino capace di ridurre gli effetti
della cocaina e una ricerca scientifica americana, pubblicata
sulla rivista "Archives of General Psychiatry", descrive i test
condotti su un vaccino anti-cocaina.
I dottori Bridget A.Martell e i suoi colleghi della Yale
University School of Medicine, nel New Haven, e del Veterans
Affairs Connecticut Healthcare System, nel West Haven, hanno
sperimentato la profilassi anti-droga su 115 soggetti
tossicodipendenti, riscontrando che il vaccino riduceva gli
effetti della cocaina nel 38% dei casi. In pratica, queste
persone non mostravano nelle urine metaboliti della droga e
questo fa supporre che questi individui abbiano potuto sviluppare
specifici anticorpi anti-cocaina. La percentuale di successo del
vaccino e', comunque, molto bassa: si deve considerare che un
vaccino al di sotto del 50% di efficacia non puo' considerarsi
valido ne' essere immesso in commercio. A questo si aggiunga che
i soggetti che avevano sviluppato un sufficiente livello di
anticorpi "anti-coca", lo mantenevano per soli due mesi. Il nuovo
vaccino, inoltre, potrebbe incrementare il consumo di cocaina,
anziche' ridurlo: i soggetti tossicodipendenti si farebbero piu'
facilmente lasciare andare all'abuso di droga, sapendo che c'e'
un farmaco che potrebbe aiutarli.
L'ente americano di controllo su droghe, cibi e medicinali, la
Fda, Food and Drugs Administration, non ha mai autorizzato nessun
vaccino anti-droga: le terapie comportamentali e di recupero
psicofisico dell'individuo sono quelle che danno i risultati
migliori nel combattere la dipendenza dalle droghe, sia in
termini di efficacia a lungo termine che in termini di
rafforzamento della personalita' dell'individuo, con conseguente
modifica dei propri comportamenti errati.
Ad ogni modo, lo studio statunitense, di fase 2b, ha testato
il vaccino anti-cocaina su 115 soggetti dipendenti dalla droga,
58 dei quali selezionati in modo casuale. Questi ultimi hanno
ricevuto l'iniezione vaccinale, mentre gli altri il placebo: il
trattamento e' durato 12 settimane e tutti i soggetti del
campione sono stati sottoposti, tre volte a settimana per sei
mesi, all'esame delle urine per ricercare in esse i metaboliti
della cocaina. Il programma completo di vaccinazione e' stato
ultimato da 51 persone: tra esse 21 (il 38%), hanno sviluppato
buoni livelli anticorpali, pari a un minimo di 43 microgrammi per
millilitro. Ricerche condotte precedentemente su animali e
uomini, avevano dimostrato che anticorpi specifici nel sangue
possono bloccare la cocaina prima che danneggi il cervello,
riducendo gli effetti psicoattivi della droga e le possibili
interazioni pericolose da essa provocate con altre sostanze. I
soggetti che mostravano buone quantita' di anticorpi specifici
contro la droga, erano gli stessi che, tra la nona e la
sedicesima settimana dello studio, avevano livelli piu' bassi di
metaboliti della cocaina rispetto agli altri vaccinati e al
gruppo placebo. In particolare i volontari in cui il vaccino
aveva aumentato la risposta anticorpale aveano urine senza tracce
di cocaina nel 45% dei casi, contro il 35% degli altri
partecipanti. Il dimezzamento della presenza della cocaina nelle
urine era piu' frequente nei soggetti con maggior numero di
anticorpi rispetto a quelli che ne avevano sviluppati di meno
(53% contro il 23 per cento).
Per gli autori dello studio scientifico, sara' necessario
ripetere spesso le vaccinazioni anti-cocaina per mantenere
adeguati livelli di anticorpi specifici contro la cocaina nel
sangue. Molti sforzi andranno fatti anche per convincere le
persone tossicodipendenti a continuare il trattamento nelle fasi
iniziali, visto che gli anticorpi aumentano molto lentamente di
numero nei primi tre mesi di vaccinazioni.
I ricercatori sottolineano anche come "il vaccino che stanno
studiando non puo' dissuadere i tossicodipendenti dall'assumere
nuovamente droga: per questo motivo la profilassi andrebbe
applicata a persone gia' in trattamento con metadone o in
affiancamento a terapie anti-dipendenza". L'obiettivo che gli
studiosi ora si propongono e' quello di aumentare le percentuali
di successo del vaccino, con un incremento degli individui con
risposta anticorpale adeguata, e l'estensione dei periodi di
astinenza, con un programma di lungo periodo di mantenimento dei
livelli anticorpali. Lo studio americano non e' il primo a
occuparsi di un possibile vaccino contro la cocaina: gia'
l'azienda britannica di biotecnologie Xenova aveva sperimentato
un vaccino contro la cocaina a efficacia semestrale. I risultati
allora raggiunti, con tre test condotti negli Stati Uniti,
indicavano che circa la meta' dei tossicomani che avevano
ricevuto questo trattamento potevano fare a meno della cocaina,
almeno per un periodo. Questo e' quanto annunciava alla BBC il
direttore dell'azienda Xenova, David Oxlade. Il vaccino inglese
non permetterebbe di rimuovere il desiderio di assumere la droga,
ma impedirebbe pero' il senso di piacere provocato
dall'assunzione della cocaina, arrestando cosi' il ciclo di
dipendenza generato ad ogni nuovo consumo. Il vaccino impedisce
alla cocaina di circolare dal sangue al cervello, dove si innesca
il meccanismo che facilita' la dipendenza e dove si genera
l'assuefazione. "È possibile che alcuni pazienti decidano
semplicemente di passare ad un'altra droga- ammette Oxlade- ma
occorreranno nuovi studi per approfondire tale aspetto". Lo
studioso, in ogni caso, definisce "un risultato notevole quello
raggiunto finora". Quello che sembra evidente e raccomandabile,
tuttavia, e' che dalla droga si esce solo convincendosi che
queste sostanze distruggono la vita personale, familiare e
sociale di chi le assume.
(Fonte: http://italiasalute.leonardo.it)
(Wel/ Dire)