(DIRE - NotiziarioSanita') Bologna, 26 nov. - Vanta un bilancio di oltre quattro milioni di euro, di cui il 24% coperto dalla raccolta fondi, ma soprattutto, in un solo anno, ha preso in carico 727 pazienti oncologici, in fase avanzata, ricoverati in due "hospice" per un totale di quasi 14.000 giornate di degenza. Sono i numeri della Fondazione Hospice Mariateresa Chiantore Seragnoli di Bologna, che oggi ha presentato il proprio "Bilancio di missione 2008" nella sede di Carisbo in via Farini. Un'occasione non solo per illustrare la propria attivita', ma anche per riflettere sul valore sociale delle Fondazioni, che riescono a supplire alle carenze dello Stato e, quindi, anche della sanita' pubblica. E la Fondazione MTC Seragnoli in questo senso e' "un bellissimo esempio", come ha sottolineato Romano Prodi, chiamato a concludere l'incontro in qualita' di presidente della Fondazione per l'amicizia tra i popoli: "Quando e' nato l'Hospice non e' stato capito da tutti- ha detto tra l'altro Prodi- poi e' diventato caro alla comunita', perche' tutti hanno compreso il suo carattere innovativo, ma c'e' voluto tempo". La Fondazione Seragnoli, onlus creata nel 2002, e' infatti attiva nel campo della medicina palliativa, e su piu' fronti. Primo su tutti quello dell'assistenza, con due strutture: a Bentivoglio, con il proprio "Hospice Seragnoli" che conta 30 posti letto, e a Bologna nell'"Hospice Bellaria", avuto in gestione dall'Ausl nel 2007, con 13 posti letto. Ma nella sua missione occupano un posto di rilievo anche la ricerca e la formazione tramite l'Accademia delle scienze di medicina palliativa, fondata nel 2006, che promuove anche dei master in "Organizzazione, gestione e assistenza in hospice": campo in cui "contiamo di formare 2.500 persone nei prossimi anni", spiega Danila Valenti, direttore medico della Fondazione. Nei due hospice vengono ricoverati pazienti non solo dalla provincia di Bologna e dall'Emilia-Romagna, ma anche da altre regioni, e le domande sono ben superiori all'offerta, tanto che la Fondazione Seragnoli spera di poter aprire presto un terzo hospice. Il ricovero dura in media 15 giorni (spesso il paziente torna per altri cicli) ed e' mirato non solo a controllare il dolore, ma anche la sofferenza psicologica, con attenzione non solo al malato ma a tutta la famiglia, in un'ottica di miglioramento della qualita' di vita. Gran parte delle entrate della Fondazione (61% sul totale di 4.202.400 euro nel 2008) arrivano dalla convenzione con il servizio sanitario nazionale, mentre le attivita' di raccolta fondi rivolte a privati cittadini, imprese e fondazioni riescono a coprire un altro 24% (1.002.400 euro), peraltro in aumento del 9% rispetto al 2007. Resta un 14% che viene "integrato grazie al contributo di realta' sensibili alla missione della Fondazione", come si legge nel bilancio di missione, ma in sostanza e' una quota che deve ancora essere "coperta", spiega Valenti. A pensarci e' l'imprenditrice Isabella Seragnoli, presidente della Gd nonche' anima della Fondazione che porta il nome di sua madre, scomparsa nel 1991. Per quanto riguarda le spese, invece, il 93% va in assistenza, il 6% in formazione e ricerca, l'1% in divulgazione. Tra gli obiettivi del prossimo anno, anche una ricerca per valutare la consapevolezza dell'uso di oppiacei, da parte del malato e della famiglia, nella fase avanzata della malattia. All'incontro di presentazione del bilancio di missione, concluso da Prodi, hanno portato il loro contributo anche Giuseppe Feliziani, direttore della Cassa di Risparmio in Bologna, Giorgio Fiorentini, docente di Economia delle aziende non profit all'Universita' Bocconi, Pierluigi Stefanini, presidente Fondazione Unipolis, e Luciano Balbo, presidente Fondazione Oltre. (Wel/ Dire)