(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 26 nov. - Per la prima volta, sabato 28 novembre, 57 centri Parkinson, distribuiti su tutto il territorio nazionale, apriranno le porte al pubblico per la prima "Giornata nazionale della malattia di Parkinson" per offrire un'informazione personalizzata e opuscoli relativi alla malattia. Una giornata dedicata in primo luogo ai pazienti, ma aperta a ogni persona interessata a conoscere meglio la malattia di Parkinson, e patrocinata dal Senato della Repubblica. Il numero verde 800.037.740 fornisce informazioni sui centri Parkinson aderenti all'iniziativa; l'elenco, assieme a informazioni utili sulla patologia, si puo' trovare anche sul sito web www.giornataparkinson.it. L'iniziativa e' promossa da Limpe (Lega italiana per la lotta contro la malattia di Parkinson, le sindromi extrapiramidali e le demenze), con la collaborazione delle associazioni di pazienti Aip e Parkinson Italia, con l'obiettivo di diffondere la conoscenza della malattia e sensibilizzare sull'importanza di diagnosticarla il prima possibile. La malattia di Parkinson, spiegano i promotori della giornata, e' apparentemente nota a tutti (nell'immaginario collettivo coincide con il tremore che colpisce soprattutto una mano) ma in realta' "nasconde" anche altre manifestazioni ancora piu' importanti quali la lentezza di movimenti o la rigidita' muscolare. "Segni" ancora piu' importanti del tremore, assente nel 20% dei malati, sono una maggiore difficolta' a svolgere movimenti quali lo scrivere, il cucire, il radersi, oltre a un maggiore sforzo e tempo richiesto per effettuare azioni usuali quali alzarsi da una sedia, scendere dalla macchina, girarsi nel letto o vestirsi. Inoltre la Malattia di Parkinson non e' la malattia degli anziani: in Italia colpisce circa 6.000 persone ogni anno, ma un paziente su quattro si ammala prima dei 50 anni. Inoltre, il 25% dei malati di Parkinson non sa di esserlo perche' i sintomi sono leggeri e facilmente confondibili: succede in particolare ai pazienti nella fascia di eta' 40-50 anni. Nel 20% dei casi (si tratta ancora una volta soprattutto di soggetti giovani) i pazienti arrivano dal medico solo dopo 2 anni dall'inizio della malattia, poiche' non ne erano a conoscenza, perdendo, cosi', tempo prezioso. "Saperne di piu' e', quindi, un passo fondamentale verso una cura migliore", sottolineano gli organizzatori della Giornata. Prima si inizia la terapia (appena compaiono i sintomi motori) piu' aumentano le possibilita' di preservare la qualita' di vita nel corso degli anni, a vantaggio sia del paziente che della sua famiglia. (Wel/ Dire)