(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 nov. - Gli incidenti stradali uccidono soprattutto nelle nazioni povere. Sette sinistri mortali su 10 si registrano infatti nei Paesi in via di sviluppo, dove manca una cultura e una strategia infrastrutturale tesa alla sicurezza della circolazione. A denunciarlo e' il nuovo nuovo studio sulla sicurezza stradale dell'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanita', che offre una analisi approfondita dell'emergenza incidenti a livello globale. Si stima che in 49 dei 53 paesi europei le 120.000 vittime della strada sono soprattutto giovani, mentre 50.000 sono pedoni, motociclisti e ciclisti. Inoltre circa il 3% del Pil di ogni paese si perde ogni anno tra costi sanitari, perdite di vita e del lavoro e l'importo che viene investito in sicurezza e' di gran lunga inferiore al danno economico subito a causa degli incidenti stradali. L'Oms, presentando il rapporto, ha annunciato che dal prossimo anno proporra' una piattaforma paneuropea, gestita in collaborazione con la Commissione economica per l'Europa dell'Onu, su trasporti, ambiente e salute. "I paesi devono compiere uno sforzo maggiore per rendere le strade piu' sicure per i loro cittadini, e la collaborazione internazionale puo' contribuire ad affrontare questa sfida- ha affermato Nata Menabde, vicedirettore regionale dell'Ufficio regionale dell'Oms- e' necessario che venga affrontato il problema investendo in un futuro piu' sano e piu' equo". (Wel/ Dire)