(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 nov. - Per ventitre' anni e' stato considerato in coma, in realta' era vigile. E' accaduto a Ron Houben, rimasto paralizzato a causa di un incidente stradale all'eta' di 23 anni, che non riusciva a comunicare con il mondo esterno per raccontare che capiva tutto cio' che gli accadeva intorno. Dopo l'incidente i medici di Zolder, in Belgio, utilizzando i test in uso alla comunita' scientifica, conclusero che la sua coscienza era estinta. Ma Houben sognava di alzarsi, e sentiva e capiva. "Urlavo- racconta- ma non sentivo la mia voce". Tre anni fa arriva la svolta: nuovi scanner, ultra-sofisticati hanno dimostrato che il suo cervello ancora funziona, in modo quasi normale, tanto da permettergli di schiacciare con un piede un tasto per rispondere si' o no agli impulsi. Il caso, raccontato dalla stampa britannica, e' venuto alla luce quando Steven Laureys, il neurologo che aveva Houben in cura, ha deciso di pubblicare un articolo su una rivista scientifica. Il medici di Zolder, per accertarsi che il paziente avesse ancora una attivita' celebrale, utilizzarono la Scala di Glasgow, la stessa utilizzata internazionalmente, per valutare vista, parola e riposte motorie. Ma solo dopo l'ulteriore accertamento di medici dell'Universita' di Liegi si scopri' che l'uomo aveva perso il controllo del corpo, ma non l'attivita' celebrale. Secondo gli studi di Laureys, infatti, i pazienti in stato vegetativo spesso sono vittime di diagnosi sbagliate. Ron Houben, pero', anche se legge e parla attraverso un computer posto sul letto, non potra' mai lasciare l'ospedale. (Wel/ Dire)