CARCERI. CUCCHI, TRASFERITI MEDICI DEL PERTINI SOTTO INDAGINE
IL TESTIMONI: IN 3 A PICCHIARE, MA NON CARABINIERI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 nov. - "Erano in tre a
picchiare, ma non carabinieri. Gli accompagnatori... quindi sara'
la penitenziaria". Cosi' e' scritto nel verbale di assunzione di
informazioni, di 29 pagine, in cui sono contenute le
dichiarazioni di S.Y., cittadino del Gambia supertestimone nella
vicenda di Stefano Cucchi. Il 16 ottobre scorso i due si
trovavano insieme in una delle celle di sicurezza del Tribunale
di Roma per l'udienza di convalida del fermo: Cucchi, secondo
quanto affermato da S.Y., gli avrebbe detto: "Guarda come mi
hanno menato questi str...".
Intanto, attendendo l'incidente probatorio che sara' svolto
sabato prossimo, Fabio Anselmo, avvocato della famiglia Cucchi,
dopo aver visto le foto scattate dal medico legale durante
l'autopsia, ha spiegato che "su quel cadavere si riconoscono
almeno cinque lesioni tipiche delle bruciature di sigaretta. Non
sono un medico legale, ma guardando queste foto- ha aggiunto- e'
evidente che le lesioni subite da Stefano non si limitarono alla
frattura di due vertebre e alle ecchimosi al volto". Il detenuto
africano ha anche spiegato che il 31enne romano aveva "dolore
fino alla punta del piede".
Intanto sono stati trasferiti i tre medici dell'ospedale
Sandro Pertini coinvolti nelle indagini. I medici sono il
primario Aldo Fierro, responsabile del reparto penitenziario, e i
dottori Stefania Corbi e Rosita Caponetti. I tre avevano ricevuto
un avviso di garanzia per omicidio colposo, perche' accusati di
aver omesso le dovute cure sanitarie a Stefano Cucchi, il ragazzo
di 31 anni fermato dai carabinieri per droga il 15 ottobre scorso
al Parco degli Acquedotti di Roma, e poi morto il 22 mattina al
Sandro Pertini.
(Wel/ Dire)
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