(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 19 nov. - "Sulla platea delle
adolescenti e delle immigrate questa metodica di assumere due
pillole, apparentemente piu' facile rispetto al sottoporsi ad
un'anestesia e un intervento chirurgico, potrebbe apparire piu'
invogliante e forse influenzare una scelta abortiva". E' la
preoccupazione che il presidente del Comitato di Bioetica,
Francesco Casavola, esprime nel corso dell'audizione in
commissione Sanita' del Senato, nell'ambito dell'indagine
conoscitiva sulla pillola abortiva RU486. Per Casavola, infatti,
forse "una metodica piu' difficile potrebbe, invece, agire da
deterrente". Certo e', aggiunge, che la "strada maestra e' quella
dell'educazione, non solo della donna, dove ognuno si assume le
sue responsabilita'".
D'altra parte, spiega il presidente del Comitato di bioetica,
conversando con i giornalisti al termine dell'audizione, "questa
pillola e' un fatto nuovo e occorre capire quali effetti puo'
avere". Per questo, aggiunge, "proporro' al Comitato di bioetica
di aprire un gruppo tematico su questi problemi".
Intervenendo in commissione, Casavola premette di "non essere
abilitato a parlare nella qualita' di presidente del Comitato di
orientamenti e opinioni del Comitato perche' questo non e' mai
stato investito del compito di elaborare uno studio sul tema
della RU486".
Casavola si sofferma anche sull'obiezione di coscienza dei
farmacisti, manifestando alcune perplessita'. Questa obiezione
"rende difficile la reperibilita' in commercio del farmaco". E'
un po' "come fare il boicottaggio a una merce". Se poi la pillola
viene distribuita solo negli ospedali, allora per il presidente
del Comitato "il farmacista dipendente di un ospedale dovrebbe
obbedire a quello che e' il regime ospedaliero", altrimenti il
cittadino "va alla 'Borsa nera' per comprare il farmaco".
(Wel/ Dire)