(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 17 nov. - "Condividiamo i sei emendamenti presentati dal relatore Di Virgilio alla legge sul testamento biologico che esprimono un contributo significativo e di alto livello alla definizione di una legge che si fondi su una seria intesa tra cattolici e laici". Cosi' Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, che continua: "Gli emendamenti mantengono l'impianto della legge al Senato e nello stesso tempo introducono alcuni elementi innovativi lungo l'impostazione scelta sul piano politico che e' stata quella di considerare la legge approvata al Senato il positivo punto di partenza senza pero' blindarla". In particolare, spiega Cicchitto: "Uno degli emendamenti da' un ruolo ai familiari, un altro estende la normativa a tutti i casi in cui il medico curante riscontri una permanente incapacita' di intendere e di volere. Un altro emendamento riguarda il ricorso ad un collegio di medici il cui parere e' vincolante nel caso in cui emerga una difformita' di pareri fra il fiduciario e il medico curante (il quale, pero', puo' non accettarlo e quindi lasciare ad altri medici la cura del paziente). Infine, mantenendo ferma la scelta che idratazione e alimentazione non sono considerate terapie per cui non possono far parte della DAT, tuttavia questa scelta viene gestita in modo 'mite' e non ideologico per cui ci puo' essere una sospensione nel caso in cui esse siano 'rigettate', non assorbite dal paziente, cioe' non risultino efficaci nel dargli gli elementi di nutrizione necessari a vivere". Dice poi Cicchitto: "Riteniamo che, se avessero conosciuto questi emendamenti, i colleghi che hanno firmato l'emendamento Della Vedova avrebbero avuto la possibilita' di fare una scelta diversa: cio' sara' possibile nel successivo dibattito parlamentare. La ragione per cui e' necessario approvare un organico disegno di legge e non il ritorno alla situazione quo ante il caso Englaro, come e' ipotizzato nell'emendamento Della Vedova, e' imposta proprio dal ricorso al magistrato fatto dallo stesso Englaro. A questo punto la legge e' imposta dalla necessita' di evitare che su una materia cosi' delicata qual e' la fine della vita si imponga una sorta di far west determinata dai diversificati orientamenti della magistratura". Conclude il capogruppo Pdl: "Quanto all'evocazione fatta dal Della Vedova su un preteso regime di caserma nel PdL, essa e' totalmente smentita proprio da cio' che sta accadendo nel PdL su questo tema e su molti altri". (Wel/ Dire)