(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 nov. - Le aree urbane del nostro paese "hanno un livello di rischio stradale sensibilmente superiore rispetto a quello di Parigi, Londra, Stoccolma o Madrid e sono, in assoluto, le piu' pericolose d´Europa". Basti pensare che "nel 2007 sulle strade delle nostre citta' si e' verificato il 76,6% degli incidenti complessivi- 176.897 sinistri- che hanno causato 238.712 feriti e 2.269 morti". Questi dati sono confortati dal fatto che "il piu' alto numero di vittime si sia registrato proprio tra le utenze deboli, quelle che rimangono vittime della disattenzione e dell'imprudenza degli altri utenti della strada. Va infatti sottolineato che il 50% delle vittime della strada, rilevate nello stesso anno, appartiene a questa categoria: 1.540 motociclisti, 352 ciclisti e 627 pedoni". Si tratta di numeri da bollettino di guerra, analizzati nel corso del convegno 'Sicurezza Stradale: utenze deboli, soluzioni forti', organizzato dalla fondazione Ania per la sicurezza stradale e Confindustria Ancma, in occasione di Eicma 2009- 67mo Salone del Ciclo e del Motociclo. Le statistiche indicano come al vertice della triste classifica della mortalita' fra gli utenti deboli della strada figurino i motociclisti. In Italia, dove circolano "piu' di 8 milioni di motoveicoli", gli incidenti in cui sono stati coinvolti mezzi a 'due ruote' "sono 91.812 e rappresentano il 21% dell'incidentalita' stradale complessiva (Fonte Istat)". Nel 2007 "si sono registrati 1.540 morti tra i centauri, che corrispondono al 30% delle vittime complessive sulle strade del nostro paese", segnalano la fondazione Ania per la sicurezza stradale e Confindustria Ancma. Secondo il Maids, "il piu' aggiornato studio internazionale sull'incidentalita' delle 'due ruote' a motore, la maggior parte dei motociclisti viene investita dagli altri utenti della strada". Un altro dato "allarmante" e' legato all'incidentalita' dei ciclisti. Infatti, "nonostante in Italia la media di spostamenti in bici non sia elevata e sia inferiore alla media europea, nel 2007 ben 352 ciclisti hanno perso la vita in incidenti stradali, mentre altri 14.535 sono rimasti feriti" (Fonte Istat- elaborazione 'Il Centauro' Asaps). Secondo l'Istituto superiore di sanita', "quasi il 7% degli arrivi al pronto soccorso per incidente stradale riguarda proprio questa categoria di utenti della strada". Il maggior numero di incidenti (67%) si verifica "nel periodo compreso tra maggio e settembre e, in oltre l'80% dei casi, e' stato causato da un'auto". I pedoni, dopo i motociclisti, "sono la categoria piu' a rischio tra le utenze deboli della strada- spiegano la fondazione Ania per la sicurezza stradale e Confindustria Ancma- nel 2007 ne sono morti 627 e rimasti feriti 20.525". E "non e' un caso che il 12,2% dei morti e il 6,3% dei feriti per incidente stradale sia costituito proprio da questa categoria di persone, spesso vittime di comportamenti scorretti da parte degli automobilisti". I dati dimostrano che, "all'interno delle 14 piu' grandi aree urbane del nostro Paese, oltre il 24% dei decessi per incidente stradale riguarda i pedoni". Inoltre, dato ancora piu' grave, "un incidente mortale su tre avviene sulle strisce pedonali". Quello delle utenze deboli "e' un problema serio- dichiara Umberto Guidoni, segretario generale della fndazione Ania per la sicurezza stradale- e che denota il grado di incivilta' che riscontriamo sulle strade italiane". Rispettare chi sulla strada non e' protetto da un abitacolo o sta attraversando sulle strisce pedonali "da il senso dell'educazione dei conducenti e del livello di cultura stradale di un paese", aggiunge Guidoni "La due ruote a motore- afferma Corrado Capelli, presidente di Confindustria Ancma- sono una risorsa preziosa per il futuro della mobilita'". Riduzione dei tempi di percorrenza e decongestionamento del traffico "aiuteranno le nostre citta' ad essere piu' vivibili- dice Capelli- per raggiungere questo obiettivo occorre pero' aumentare la sicurezza di chi va in moto: migliorare la rete viaria e rendere piu' consapevoli gli altri utenti della strada sono le priorita' dell'immediato futuro". (Wel/ Dire)