(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 nov. - Fare musica a scuola aiuta ad aumentare la propria autostima e le capacita' sociali dei bambini. È quanto affermano i dati preliminari di una ricerca condotta dall'Istituto per gli affari sociali sulla pratica musicale per l'educazione interculturale e la socializzazione nelle scuole (Progetto MuMi, Musica e Minori). La ricerca ha coinvolto un campione di 306 bambini tra gli 8 e i 10 anni di 9 istituti scolastici di Roma e provincia e ha consentito di verificare, attraverso la somministrazione agli alunni di test psicometrici, una tendenza al miglioramento del livello di autostima e delle competenze sociali dei bambini. La tendenza positiva generale, afferma l'indagine, e' confermata dall'analisi classe per classe. L'autostima e' migliorata in tutte e 20 le classi, mentre la tendenza al miglioramento dello sviluppo psicosociale e' presente in ben 16 classi. I risultati della ricerca evidenziano che un alunno su quattro, in soli 6 mesi di attivita' musicale, ha migliorato il livello di autostima, senza differenze tra i sessi e tra italiani e stranieri. Inoltre, il 5,5% del campione e' passato da un livello di autostima inadeguato ad un livello adeguato, mentre uno su cinque e' passato da un livello adeguato ad un livello superiore. "Rispetto alle competenze sociali- ha affermato Pierangela Ghezzo, responsabile del progetto- la tendenza media al miglioramento, pari al 6,7% del campione suddiviso per sesso e provenienza, e' solo apparentemente meno significativa. Il primo impatto della musica e' sull'emotivita', sulla capacita' individuale di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni. Nel nostro campione questo effetto e' molto alto ed e' pressoche' identico in generale per italiani e stranieri, maschi e femmine. Per aumentare il livello di socializzazione, che comunque e' gia' qui un risultato importante, sono necessari piu' tempo ed un lavoro per piccoli gruppi". Lo studio, inoltre, non ha rilevato nelle classi il fenomeno del bullismo, mentre significativi sono i risultati sulla percezione dell'aggressione. "La percezione di sentirsi aggrediti, giusta o sbagliata che sia- ha affermato la psicologa Emanuela Rellini- e' comunque diminuita nel 9% del campione, del 16% addirittura nel campione dei maschi italiani e dell'11% nel campione delle femmine straniere. Questo dato e' importante perche' indicativo di una maggiore integrazione dei bambini nel gruppo-classe". L'esperienza continuera' anche nell'anno scolastico 2009-2010 ma stavolta con un campione di circa 1.400 alunni tra i 3 e i 7 anni. "Al termine della seconda fase dello studio- conclude Ghezzo- potremo mettere a punto una metodologia unica per tutto il percorso scolare dai 3 ai 10 anni e organizzare, per gli insegnanti interessati, percorsi di formazione specifici sulla pratica musicale per l'integrazione e la socializzazione dei bambini nella scuola". (Wel/ Dire)