DROGA. TEST PARLAMENTARI, IN 28 IL PRIMO GIORNO
CICCHITTO: "SPIRALE PERVERSA, NON LO FACCIO"; CASINI DICE SÌ.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 9 nov. - Al via da ieri i test
antidroga volontari per i parlamentari. Il sottosegretario alla
presidenza del Consiglio, Carlo Giovardi, ha messo a disposizione
i locali del Dipartimento per le politiche di contrasto agli
stupefacenti. Al termine della prima giornata, erano 28 gli
onorevoli ad aver voluto fare il test. Tra i primi a sottoporsi
Pier Ferdinando Casini che, alle 11, si e' presentato in via del
Moretto 13, dove si trova il presidio sanitario di Palazzo Chigi.
Il leader Udc si era fatto promotore nella scorsa legislatura di
un battaglia antidroga, dopo il caso Mele (il deputato centrista
scoperto in in un noto albergo della Capitale durante un
'festino' a base di coca) e la vicenda del servizio delle "Iene"
che svelo' la positivita' di alcuni parlamentari a un test
antidroga, presentando una proposta di legge che lo rendeva
obbligatorio per deputati e senatori ma che fu bocciata.
E se Casini sceglie di sottoporsi, c'e' chi come Fabrizio
Cicchitto, denuciando "la messa in moto di una logica perversa",
spiega la sua scelta di non fare il test.
"Fermo rimanendo la liberta' di ogni parlamentare di aderire o
non aderire- dice il presidente dei deputati del Pdl- al
controllo tricologico e delle urine per accertare se egli ha o
meno assimilato droga, dichiaro per quello che mi riguarda che
non mi sottoporro' ad esso". Cicchitto prosegue motivando la sua
contrarieta' al test antidroga per i parlamentari: "A parte il
fatto che, qualora si entrasse in questo ordine di idee, allora
il controllo dovrebbe riguardare, per avere un senso, tutta la
classe dirigente del Paese, dai parlamentari ai presidenti di
Regione, ai sindaci delle citta' di una certa dimensione, ai
magistrati, agli alti ufficiali dell'esercito, delle forze
dell'ordine e ai presidenti e agli amministratori delegati delle
grandi imprese. A me sembra che cio' che spinge a questa misura
sia fondamentalmente un grave complesso d'inferiorita'".
Secondo Cicchitto, "tutto cio' e' la conseguenza del fatto
che, da alcuni mesi a questa parte, per colpire Berlusconi ci si
e' occupati ossessivamente della sua vita privata. Come era
facilmente prevedibile, dalla vita privata di Berlusconi si e'
passati ad occuparsi della vita privata di ogni appartenente alla
classe politica. Poi si passera' inevitabilmente alla vita
privata di molti altri, come e' nella logica perversa della
spirale messa in moto".
Il capogruppo Pdl alla Camera conclude: "Siccome non voglio
minimamente contribuire alla edificazione di una sorta di
orwellinana 'fattoria degli animali' non aderisco a questa
operazione pur non avendo nulla da temere da essa, come sa chi mi
conosce".
(Wel/ Dire)
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