(DIRE - Notiziario Sanita') Parma, 3 nov. - Scontro in consiglio comunale sul pacchetto anticrisi del Comune di Parma e in particolare sugli interventi definiti "Salute per Parma", con i quali l'amministrazione ha previsto tariffe agevolate per le prestazioni sanitarie nelle cliniche private accreditate, visite prenotabili attraverso un apposito sportello. Argomento portato alla ribalta in aula dai gruppi di opposizione con apposita richiesta di compatibilita' con il regolamento comunale. "Il pubblico non puo' diventare uno spot per il privato con tanto di sportello, l'amministrazione in pratica aiuta a pagare meno chi dai privati puo' gia' permettersi di andare perche' ne ha i mezzi economici", ha affermato martedi' il consigliere comunale di Ap Paolo Pizzigoni. Di altro avviso il collega di maggioranza Matteo Agoletti che parla di "opportunita' in piu' per tutti i cittadini". Il Comune di Parma "e' l'unico in regione che non ha ancora aderito alla legge regionale che prevede la distribuzione gratuita dei farmaci di fascia C a favore di determinate categorie", osserva la capogruppo di Ap Maria Teresa Guarnieri, che risolleva anche la grave lacuna dell'assenza di un assessorato alla Salute. E sui provvedimenti adottati dalla Regione si focalizza anche Danilo Amadei del Pd: "Cerchiamo almeno di recuperare i contributi sui farmaci di fascia C erogati tra novembre e dicembre". In disaccordo Giuseppe Pantano di Ipp che attribuisce i ritardi all'Ausl di Parma: "Il Comune aspetta una risposta dall'azienda sanitaria dal 14 settembre, e' dunque l'Ausl ad essere inadempiente". Torna sull'accordo sanita'-privati il consgliere del Pd Maurizio Vescovi che rimarca l'assenza al tavolo di concertazione perche' non coinvolti dall'amministrazione di sindacati, azienda sanitaria e ospedaliera, mnetre nel merito dei provvedimenti sottolinea come l'azione politica intrapresa dalla giunta si sposti da una "visione di sanita' pubblica a una per la quale i meccanismi di mercato entrano di prepotenza e i privati diventano primi interlocutori". (Wel/ Dire)