(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 5 nov. - Le nuove droghe
viaggiano sul web, hanno fornitori "innovativi" nella produzione,
nelle gamme di prodotti, nella commercializzazione ma sono anche
abili ad adattarsi ai nuovi controlli. Uno scenario in rapida e
preoccupante evoluzione quello delle nuove droghe delineato
dall'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze,
che oggi ha presentato la "Relazione annuale 2009: evoluzione del
fenomeno della droga in Europa". Ad oggi sono state rintracciate
oltre 90 sostanze illegali grazie al sistema di allarme rapido
dell'Unione europea, istituito nel 1997. Secondo l'Osservatorio,
e' internet oggi un importante mercato per le sostanze
psicoattive, poiche' consente ai rivenditori di offrire a un
vasto pubblico sostanze alternative alle droghe "controllate".
Il controllo del web, si legge nella relazione, rappresenta
oggi "un elemento sempre piu' importante per individuare le nuove
tendenze delle droghe". La maggior parte dei venditori online
individuati si trovava nel Regno Unito (37%), in Germania (15%),
nei Paesi Bassi (14%) e in Romania (7%). Tra i prodotti messi in
vendita nel 2009, sembra avere un grande interesse la creazione
di marchi e confezioni attraenti. Ne sono un esempio i prodotti
che vanno sotto marchio "Spice". Con quest'etichetta, infatti,
spesso vengono vendute droghe per incenso. Dalle informazioni
sulle confezioni dovrebbe trattarsi di miscele di erbe, ma
recenti test hanno individuato alcune partite contenenti anche
cannabinoidi sintetici, sostanze che se fumate hanno effetti
simili alla cannabis. Secondo l'Osservatorio, "l'emergere dei
cannabinoidi sintetici segna l'ultima fase dello sviluppo delle
droghe progettate". Fino all'ottobre 2009 nei prodotti "Spice" in
Europa sono stati individuati il JWH-018 e altri otto
cannabinoidi sintetici. Questi ingredienti non compaiono nelle
informazioni sui prodotti e possono quindi essere consumati
inconsapevolmente.
Nel 2009 quasi la meta' dei 115 rivenditori online esaminati,
spiega l'Osservatorio, offriva prodotti "Spice" ed erano
localizzati in 14 diversi paesi europei. Il record di negozi
online spetta al Regno Unito (42%) e a cui segue Romania (15%),
Irlanda (7%) e Lettonia (7%). I prodotti cosiddetti "Spice",
inoltre, sono stati ritrovati in molte attivita' commerciali che
vendono droghe "legali", "head shop" o "smart shop" di nove Stati
membri dell'UE (Repubblica ceca, Germania, Lettonia, Lituania,
Lussemburgo, Austria, Polonia, Portogallo, Regno Unito). Ma
nonostante l'impegno di molti paesi a bandire tali sostanze, il
controllo resta una delle problematiche piu' grandi. Dagli ultimi
controlli, infatti, sono state individuate almeno 27 miscele di
erbe disponibili online e alternative al prodotto "Spice".
Fenomeno che da solo descrive bene la capacita' dei produttori di
adattarsi rapidamente ai controlli.
"I tentativi di eludere i controlli sulle droghe
commercializzando sostanze sostitutive non regolamentate non sono
nuovi- ha spiegato Wolfgang Goetz, direttore dell'Oedt-. Cio' che
e' nuovo e' l'ampia gamma delle sostanze attualmente esplorate,
la commercializzazione aggressiva dei prodotti intenzionalmente
etichettati in maniera errata, l'utilizzo crescente di Internet e
la velocita' con cui il mercato reagisce alle misure di
controllo. Se il prodotto "Spice" e' un assaggio di cio' che ci
aspetta, l'Europa dovra' garantire che le sue risposte siano
adeguate ad affrontare questa crescente sfida".
(Wel/ Dire)