MA "NESSUNA OMBRA DEVE RIMANERE SU CASI COSÌ DELICATI".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 3 nov. - "Non e' il ministro
della Giustizia a decidere chi deve stare o no in carcere". Cosi'
Angelino Alfano, titolare del dicastero di via Arenula, e'
tornato sul caso di Diana Blefari Melazzi, la brigatista
condannata all'ergastolo che si e' tolta la vita nel carcere di
Rebibbia. Le condizioni psichiche della donna, secondo quanto ha
ribadito Alfano in un intervento al programma Mattino Cinque, non
erano incompatibili "con la detenzione carceraria" e, secondo
quanto appurato "dalla magistratura, dove si trovava detenuta le
condizioni ambientali non erano denotate da sovraffollamento o da
situazioni poco dignitose", ha spiegato il Guardasigilli, che ha
anche confermato di aver avviato una inchiesta amministrativa.
Come per il caso Cucchi, ha quindi concluso Alfano, "nessuna
ombra deve rimanere su casi cosi' delicati": e' stata
raccomandata "la massima celerita' possibile".
(Wel/ Dire)