(DIRE - Notiziario Sanita') Imola (Bo), 17 dic. - "Il fenomeno e' in crescita. Ma non abbiamo dati drammatici". Lo ha fatto sapere martedi' durante le commissioni congiunte Giovani e Sanita', il responsabile del Sert di Imola, Stefano Gardenghi. Secondo i dati del Sert, l'abuso di alcol a Imola e' in linea con la media nazionale e regionale. L'unica differenza e' che il Sert imolese ha il primato regionale di casi seguiti: nel 2009 sono stati quasi 400 solo per l'alcol, a cui se ne sommano almeno altrettanti per uso di sostanze stupefacenti. "Il fatto che abbiamo il numero piu' alto di persone in carico non e' un dato negativo, anzi, per noi e' motivo di vanto", afferma Lucia Galli del reparto di alcologia del Sert di Imola. Il primato, infatti, dimostrerebbe "la facilita' di accesso al servizio e la 'ritenzione' in trattamento". In altre parole, chi si rivolge a questo servizio ha una certa fiducia, perche' torna. Viceversa, spiega Galli, "sarebbe semplicissimo scoraggiare i nostri pazienti". Gardenghi precisa che c'e' un aumento significativo del consumo di birra, talvolta associato alla cocaina. "Fare interventi di prevenzione per l'alcol e' molto difficile perche' c'e' un'ambiguita' culturale rispetto a questa sostanza", osserva. Tuttavia il Sert di Imola si sta adoperando per fare prevenzione un po' dappertutto. Non solo nelle scuole e nelle famiglie, ma anche nelle aziende: "Quattro hanno aderito ai nostri progetti, sono aziende grandi, quelle piccole non hanno accettato perche' c'e' ancora la percezione che questa sia una forma di controllo". Ma la' dove la prevenzione non arriva, secondo il consigliere Pdl Simone Carapia e' necessario ricorrere anche alla repressione come hanno gia' fatto alcuni Comuni. In primis Ravenna, dove il primo cittadino, Fabrizio Matteucci ha introdotto un'ordinanza che stabilisce una sanzione per il consumo di alcol da parte dei minori di 16 anni. E l'idea piace anche al consigliere civico Giuseppe Palazzolo, che porta direttamente in commissione il testo dell'ordinananza di Matteucci, per dimostrare come sia costruita su un'analisi reale. "Dire che a Imola non sara' mai fatta perche' qui non esiste il problema significa nascondersi sotto il tappeto", afferma. E ricorda che nel 2007 si era fatta una commissione analoga in cui si annunciavano nuovi provvedimenti, "ma dopo due anni non e' cambiato nulla". Dall'altra parte Galli mette in guardia: "Calcare la mano sulle sanzioni porta problemi molto grandi. Ma e' pur vero che da parte delle istituzioni ci dev'essere attenzione per la repressione". (Wel/ Dire)