(DIRE - Notiziario Sanita') Torino, 17 dic. - Aumentano gli utenti ma non i buoni taxi. Le associazioni dei disabili hanno organizzato martedi' pomeriggio una manifestazione davanti alla sala del consiglio comunale per protestare contro la delibera che regola il nuovo servizio per il trasporto dei disabili con l'utilizzo di minibus collettivi a chiamata al posto dei buoni taxi. La sperimentazione, che partira' da gennaio, consentira' di estendere il servizio a 350-400 persone inserite nelle liste d'attesa. "Attualmente questa lista conta circa 1700 persone - spiega l'assessore alla viabilita' del Comune di Torino Maria Grazia Sestero -. Per allargare il bacino di utenza si provvedera' a ridurre temporaneamente il numero di corse assegnate dalla commissione tecnica che valuta le esigenze di mobilita' dei richiedenti e il numero di buoni concessi ogni mese. Le corse passeranno da 45 a 30 per motivi di lavoro e da 10 a 6 quelle per attivita' sociali". Ma le associazioni dei disabili non ci stanno. Per potersi muovere, andare al lavoro e a farsi curare chiedono che vengano date le stesse opportunita' a tutti. Chiedono inoltre che venga ritirata la delibera del comune e che venga aperto un tavolo di concertazione con le associazioni dei disabili per abbattere la lista d'attesa. "Il criterio di priorita' con il quale si e' inseriti nella lista - spiega Vincenzo Langella, che coordina il Comitato interassociativo per il diritto alla mobilita' - e' innanzi tutto quello dello stato di salute, poi si considerano i minori e chi lavora. In questo modo c'e' chi rischia letteralmente di morire senza riuscire a salire nella graduatoria e quindi non riesce mai a usufruire del servizio". Le richieste delle associazioni? "Usare gli stessi criteri per tutti i disabili - chiarisce ancora- in modo che tutti possano accedere a minibus o taxi, non siamo contrari per principio al trasporto collettivo, pero' deve essere garantito il diritto alla mobilita'. Invece la delibera limita il servizio minibus dalle 7 alle 21 dal lunedi' al sabato: restano esclusi la domenica e i festivi. Chiediamo che venga rispettata la legge 162 che garantisce la mobilita' alle persone con gravi impedimenti motori". Langella avanza una proposta: "Sarebbe sufficiente aumentare di 5 centesimi il biglietto dell'autobus per tutti i cittadini per recuperare i finanziamenti necessari a potenziare il servizio, circa 3 milioni di euro, e smaltire tutta la lista d'attesa. Razionalizzare la spesa si puo', con vetture effettivamente accessibili alle carrozzine e maggiori controlli sulle modalita' di utilizzo da parte dei disabili". La sperimentazione con i mezzi a chiamata sara' anche la base per la riorganizzazione del servizio, in attesa del Piano per la mobilita' delle persone handicappate della Regione, che dovrebbe prendere in carico chi ne fruisce per ragioni sanitarie. "Molti usano questo servizio per cura, circa il 70% sono ultrasessantenni, tanti con problemi oncologici o comunque con patologie gravi, al di la' della loro disabilita'. L'Assessorato alla Sanita' della Regione Piemonte potrebbe partecipare al costo del servizio. L'assessore per il momento ha scritto una lettera di intenzioni alle associazioni e siamo in attesa di sviluppi in questa direzione". (Wel/ Dire)