SALUTE. ITALIA TERZO PAESE UE PER CONSUMO ANTIBIOTICI, E' ALLARME
PRESCRITTI A 44% ITALIANI, A RISCHIO ARMI CONTRO GRAVI PATOLOGIE.
(DIRE) Roma, 17 dic. - L'Italia e' il terzo paese Ue per consumo di antibiotici dopo Francia e Cipro. Rispetto ad altri paesi dell'Unione consumiamo anche il doppio di questi farmaci. Nel 2008 il 44% della popolazione assistibile ha ricevuto almeno una prescrizione di antibiotico. Un dato che sale al 50% tra gli anziani e al 53% tra i bambini. Sono i numeri presentati oggi al ministero della Salute da Guido Rasi, direttore generale dell'Aifa, e da Enrico Garaci, presidente dell'Istituto superiore di sanita', accompagnati da un allarme: il consumo eccessivo di antibiotici (spesso effettuato in assenza di una prescrizione medica o in violazione delle prescrizioni ricevute) rischia di renderli inefficaci nella lotta contro gravi patologie. Gia' oggi ci sono batteri che causano infezioni polmonari (come l'Escherichia coli) e in ambito ospedaliero (come lo Staphylococcus aureus) che hanno aumentato la loro resistenza agli antibiotici, la cosiddetta antibioticoresistenza che costituisce un problema di particolare rilievo per la tutela della salute dei cittadini, tanto che anche a livello Ue si sta lanciando l'allarme. Ci sono germi patogeni che hanno gia' sviluppato livelli di antibioticoresistenza che arrivano al 90%, alcuni ceppi sono diventati resistenti a tutti i 100 antibiotici disponibili. Insomma, in futuro potremmo non avere piu' farmaci per combattere alcune infezioni. Tutta colpa del consumo eccessivo e non adeguato di antibiotici: c'e' chi non se li fa prescrivere e li prende di testa propria, e chi smette le cure del medico in anticipo, cosi' si sconfiggono solo i germi piu' deboli e quelli piu' forti lo diventano sempre di piu'. I dati relativi al consumo di antibiotici analizzati dall'Aifa e presentati nel 1° Rapporto Osmed evidenziano che nel 2008 quasi un italiano su due (il 44% delle persone assistibili) ha avuto una prescrizione. Nel dettaglio si tratta del 47% delle donne e del 41% degli uomini. Si sale al 50% negli over 75. In eta' avanzata, poi, cresce la quantita' di prescrizioni ripetute, che sono almeno 6 nel 28-32% dei casi. Il consumo di antibiotici risente, comunque, della stagionalita': ci sono picchi in alto nei mesi di gennaio e febbraio, legati all'influenza, nonostante non sia previsto l'uso di farmaci in questi casi. Tra le cause di prescrizione piu' frequente ci sono le malattie dell'apparato respiratorio (oltre il 40%), quelle del sistema genito-urinario (18,4%) e quelle dell'apparato digerente (13,6%). In particolare la cistite rappresenta l'infezione associata al maggior numero di prescrizioni di antibatterici (9,9% del totale delle prescrizioni) seguita da faringite acuta (8,3%), bronchite acuta (5,7%), ascesso dentale (5,4%) e laringotracheite (4,9%). Secondo i dati dell'Aifa ci sono forti differenze territoriali nel consumo di antibiotici: nel 2008 ben 9 regioni del Centro Sud hanno registrato dati superiori alla media. "Un uso incongruo e inappropriato- commenta Guido Rasi- perche' non supportato da evidenze epidemiologiche". Insomma in Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Abruzzo, Lazio e Umbria si abusa di antibiotici. In particolare Calabria, Campania e Sicilia presentano valori di consumo piu' che doppi rispetto alle regioni a piu' basso consumo. In media in Italia le dosi al giorno ogni mille persone sono state, sempre nel 2008, 28,3 contro le 25,1 del 2002. Le classi di antibiotici maggiormente consumate in Italia sono quattro: penicilline, macrolidi, cefalosporine e chinoloni. Per i macrolidi, in particolare, si evidenza un aumento sensibile del consumo privato, ovvero delle auto-prescrizioni. "Il che significa- spiega Rasi- che ci sono persone che senza passare attraverso la prescrizione del medico chiedono direttamente al farmacista amico". Le reazioni avverse agli antibiotici tra il 2002 ed il 2008 sono state 7.266, molte "sono state inutili- spiega Rasi- perche' era inutile prendere l'antibiotico".
|