(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 10 dic. - Aspettando gli esiti della conferenza dell'Onu sul clima a Copenhagen, l'Aisic (Associazione italiana stress e invecchiamento cellulare) evidenzia il collegamento tra salute dell'ambiente e salute dell'uomo: se i geni, di solito, ci predispongono a particolari problemi di salute, il manifestarsi si una malattia viene favorito dalle condizioni ambientali e dagli stili di vita. In pratica l'inquinamento non aiuta a tenere lontani i problemi di salute. Una considerazione forse scontata che, pero', l'Aisic arricchisce di dati scientifici. "Negli ultimi 50 anni l'uomo ha immesso nell' ambiente 80.000 nuove sostanze chimiche (400 milioni di tonnellate/anno), di cui molte sono tossiche- spiega la presidente Cinzia De Vendictis- Arsenico, piombo, mercurio, alluminio e cadmio entrano nel nostro organismo e si accumulano in organi e tessuti danneggiandoli. L'organismo metabolizza molte di queste sostanze tossiche, ma quando il carico e' troppo intenso o prolungato, la naturale capacita' di eliminarle si esaurisce. Difatti- aggiunge l'esperta- alcuni veleni ambientali aggrediscono proprio i meccanismi di disintossicazione dell'organismo bloccando l'attivita' di molti complessi enzimatici con danni metabolici ed energetici gravi". Ognuno di noi contiene almeno quarantasette contaminanti diversi e tossici che influenzano la tiroide e le ghiandole surrenali e mettono in crisi il sistema immunitario, alterando l'asse neuroendocrino. L'obiettivo dell'Aisic e' di riportare questi "stressori" ad un livello il piu' basso possibile, "riducendo gli stimoli stressanti ambientali, migliorando gli ambienti di vita e di lavoro, promuovendo programmi di sviluppo sostenibile e di bioarchitettura". Per questo, spiega la presidente, "sosterremo ogni progetto di ecologia ambientale e di sviluppo sostenibile dei comuni che sia in linea con gli obiettivi dell'associazione". (Wel/ Dire)