BENESSERE. SETTE INDICATORI PER MISURARLO, OLTRE IL PIL
DALL'ISTRUZIONE ALLA SANITA', LA RICETTA DEL PRESIDENTE ISTAT.
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 3 dic. - Guardare all'ambiente, alla sanita' e all'istruzione per andare "oltre il Pil". E' il risultato a cui sono giunti i "saggi" scelti dal presidente francese Nicolas Sarkozy per cercare un nuovo modo per misurare il benessere di un Paese. I risultati della Commissione sulla misurazione della performance economica e del progresso sociale, guidata dai premi Nobel Amartya Sen e Joseph Stiglitz, martedi' sono stati presentati per la prima volta in Italia nel convegno "Oltre il Pil", organizzato a Bologna dalla Fondazione Unipolis. A illustrarli e' Enrico Giovannini, presidente Istat e unico italiano membro della commissione. "Il Pil e' l'indicatore che definisce la crescita e il calo della ricchezza di un paese. Sul Pil si misurano, ad esempio, il deficit dello stato, il livello di indebitamento pubblico e la ricchezza individuale- spiega-. Non e' pero' in grado di descrivere il benessere effettivo di un paese". Da questa premessa e' nata l'idea di sostituirlo con indicatori in grado di cogliere meglio la complessita' della realta' sociale. "Ci siamo chiesti in che modo possiamo andare oltre il Pil come indicatore della ricchezza di un paese- spiega Giovannini-. Non esiste un'unica misura in grado di accorpare tutte le dimensioni del benessere secondo una metrica comune. Non si possono attribuire pesi basati sui prezzi ad elementi come i rapporti personali o la partecipazione civica". Con il rapporto della commissione si afferma l'intenzione di passare dalla misura della produzione a quella del benessere, con lo scopo di individuare in tempi brevi un indicatore alternativo al Pil. "Abbiamo individuato sette categorie rilevanti per la determinazione del progresso: sanita', istruzione, lavoro, benessere materiale, ambiente, rapporti interpersonali, rapporti civici- continua Giovannini-. A queste sette dimensioni dobbiamo aggiungere poi la sostenibilita' e l'equita', due indicatori a lungo termine". Ora tocca alle istituzioni applicare i consigli della Commissione. "Per prima cosa ogni paese dovrebbe istituire una tavola rotonda sul progresso, per individuare gli indicatori chiave che lo rappresentino al meglio. Una sorta di 'costituzione statistica'- cosi' la definisce Giovannini- nata da una discussione democratica". Un sistema alternativo al Pil potrebbe servire anche a rendere piu' trasparente e chiara l'attivita' statistica. Secondo il rapporto Sen-Stiglitz e' sempre maggiore il divario tra le statistiche e cio' che la gente percepisce realmente. Secondo Giovannini "molte persone non conoscono i dati e quindi non possono giudicare l'operato di chi gestisce la cosa pubblica. In Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e Italia, i cinque maggiori paesi europei, il 46% dei cittadini non crede alle statistiche". Da qui la necessita' di individuare indicatori specifici e di comunicare i dati ai cittadini in modo chiaro. Giovannini ha concluso il suo intervento con un consiglio agli statistici: "Siate piu' coraggiosi. Negli ultimi anni gli statistici sono diventati conservatori. Il benessere di uno Stato si misura anche da un punto di vista soggettivo, e dobbiamo tenerne conto". (Wel/ Dire)
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