(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 3 dic. - Il nostro corpo possiede tutti gli elementi per rigenerare le parti che si danneggiano: dal grasso umano e' infatti possibile estrarre cellule staminali pluripotenti capaci di rigenerare i tessuti lesionati, il tutto con una semplice liposuzione. Le applicazioni? Il piede diabetico, le grandi ustioni, ma anche infarto, osteoporosi e malattie del sangue. L'obiettivo e' la rigenerazione di tessuti ed organi danneggiati come possibile alternativa alla loro sostituzione. Se ne parlera' il 9 e l'11 dicembre a Roma durante l'appuntamento scientifico "First International Conference Regenerative Surgery" a cui parteciperanno i massimi esperti mondiali e che vuole sottolineare il ruolo di leadership che l'Italia ambisce a ricoprire. "La regenerative surgery rappresenta un settore scientifico emergente ed in evoluzione, che nei prossimi anni potrebbe rivoluzionare la medicina e la chirurgia, risolvendo malattie croniche ed invalidanti- afferma Valerio Cervelli, direttore della cattedra di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica dell'universita' Tor Vergata di Roma e chairman del Comitato scientifico- una soluzione ottimale per le nostre finalita' terapeutiche che permette inoltre di superare il dibattito etico relativo all'utilizzo delle cellule embrionali totitpotenti. L'approccio e' relativamente poco invasivo e consente al malato un decorso post-operatorio rapidissimo, utilizzando la propria materia organica, senza alcun problema di rigetto e con un risultato duraturo nel tempo. Questo riduce lo stress fisico e psichico ed accelera i processi di guarigione. E, nel lungo periodo, abbattera' anche i costi". Se oggi infatti questa branca della medicina presenta ancora una spesa molto elevata, l'investimento e' comunque inferiore rispetto a quello necessario per la cura di patologie croniche o degenerative. Ad esempio le gravi ferite che stentano a rimarginarsi e le ulcerazioni croniche, fra le piu' frequenti applicazioni della medicina rigenerativa, i cui costi ammontano al 5% del totale della spesa sanitaria nazionale. Obiettivo del Convegno, che vede fra i promotori anche l'Agenzia regionale del Lazio per i trapianti, e' fare il punto sulla produzione di cellule e tessuti dalle staminali e sulla sua importanza per la ricerca, la clinica, la biotecnologia e la bioetica. (Wel/ Dire)