(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 3 dic. - "L'influenza stagionale e' 10 volte piu' pericolosa di quella causata dal virus A H1N1. Anche se ci sono state, purtroppo, morti di bambini per l'influenza A senza complicazioni dovute a patologie gia' esistenti, ogni anno le morti dovute alle influenze stagionali sono molto maggiori di quelle registrate in questo periodo a causa della pandemia". Lo afferma Alberto Ugazio, nuovo presidente della Societa' italiana di pediatria (Sip), che invita a stemperare i toni rispetto all'influenza A, "pur mantenendo alto- dice- il livello di guardia. In tutte le epoche le pandemie- continua il pediatra- hanno creato allarme per le modificazioni del virus che, anche nel caso di questa influenza, ha favorito molteplici mutazioni, e non una solA come si sostiene". E a proposito dei numeri sulle morti dovute proprio al virus H1N1, il presidente Sip avverte: "Quest'anno i morti sono pochi, rispetto a quelli causati dall'influenza della scorsa stagione che ne ha provocati ben 8.000. Se questo virus avesse avuto la stessa virulenza dell'anno scorso, saremo forse a quota 25.000". Ugazio, che e' anche direttore del dipartimento di medicina pediatrica dell'Ospedale Bambino Gesu' di Roma, nella veste di presidente Sip lancia un appello al viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, al quale chiede di "rivedere e adeguare ai tempi la rete pediatrica, sia ospedaliera, che quella della pediatria di famiglia". Quest'ultima, secondo Ugazio, rappresenta "una grande risorsa dell'Italia, e non e' presente in altri Paesi, tranne in Spagna e qualche Paese dell'est. Tutto questo pero'- continua- e' gestito in modo pionieristico, perche' nato sulla spinta di malattie che ormai sono sconfitte e cioe' le malattie infettive". "Oggi, invece, bisogna confrontarsi con malattie croniche complesse- prosegue il presidente della Sip- che necessitano di terapie piu' lunghe, come le malattie genetiche e i tumori. Servono, dunque, centri per la terapia intensiva- denuncia il pediatra- che oggi in Italia per i bambini sono pochissimi. Servono anche team di specialisti per un approccio multidisciplinare integrato, che consenta di curare le malattie croniche complesse tutte nello stesso posto". Mentre per i pediatri di famiglia, l'invito di Ugazio e' quello di "valorizzare queste figure, che sono fondamentali nelle cure di patologie lievi, per non affollare i centri pediatrici". E tra i primi impegni della sua presidenza, Ugazio mette al primo posto proprio il recupero del rapporto tra pediatri e genitori. "E' fondamentale- avvisa- instaurare una comunicazione corretta ed efficace, che oggi purtroppo e' scadente. Non si possono colpevolizzare i genitori perche' sono apprensivi con i figli. Bisogna, invece, stabilire un dialogo con il pediatra, che oggi e' l'unico referente delle mamme e dei papa'". E per fare questo il presidente Sip annuncia che "sarebbe bello se come Sip riuscissimo a creare una rivista fatta dai pediatri, per attivare una forma di comunicazione corretta, sul modello spagnolo, Paese nel quale gia' esiste una rivista del genere". (Wel/ Dire)