(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 3 dic. - La dipendenza da eroina, cocaina e anfetamine interessa circa 210 mila persone in Italia, secondo le stime del 2008. Una percentuale pari a 5,4 persone ogni mille residenti nella fascia di eta' 15-64 anni, che rende evidente la gravita' del fenomeno e il suo peso sul sistema sanitario nazionale. Si tratta di cifre sostanzialmente stabili negli anni. Dunque di una realta' cronica, non emergenziale. I dati disgregati a livello regionale danno una fotografia della situazione. UMBRIA, RECORD CONSUMI - Le regioni in cui il consumo e' piu' elevato sono l'Umbria (al primo posto con una prevalenza di 8,1 ogni mille residenti nella fascia di eta' a rischio), seguita da Toscana e Liguria (entrambe con una prevalenza superiore a 7 ogni mille residenti nella fascia di eta' a rischio). Agli ultimi posti, invece, Sicilia, Basilicata e Calabria. Queste ultime due regioni sono pero' le prime per percentuale di utenti in trattamento nei Ser.T, insieme con con Umbria e Trentino Alto Adige. 502 MORTI PER OVERDOSE NEL 2008 - Sempre nel 2008, in Italia, ci sono state 502 morti per overdose, secondo i dati forniti dal Dipartimento per le Politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri attraverso la relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia. A morire per overdose sono soprattutto gli uomini, con circa 8 decessi per ogni morte tra le donne. Ancora una volta e' l'Umbria la regione nella situazione piu' drammatica, con 3 volte il tasso medio nazionale di mortalita' per stupefacenti. L'anno scorso si stimano circa 124 mila utenti nei Sert, di cui il 79% gia' in carico dall'anno precedente o rientrati e il 21% nuovi utenti, con un trend in calo dal 2001. Sono uomini nell'85% dei casi, con eta' media di 35 anni, che scende a 30 anni per i nuovi utilizzatori. GLI OPPIACEI sono le sostanze per le quali piu' si richiede il trattamento (75%), seguite dalla cocaina (20%) e dalla cannabis (4%). Molto diffuso il policonsumo: quasi la meta' (43%) utilizza almeno un'altra sostanza stupefacente oltre a quella per la quale risulta in trattamento. Il 63% dei soggetti in carico presso i Ser.T. ha usufruito di trattamenti farmacologici per la dipendenza da sostanze stupefacenti, i tre quarti dei quali integrati con terapie di supporto di tipo psico-sociale e/o riabilitative. La dipendenza da oppioidi e' una malattia cronica, e con una forte tendenza alla ricaduta. Nel breve termine, le terapie, tramite l'assunzione a lungo termine di farmaci puntano ad attenuare il craving (desiderio spasmodico di assumere la sostanza) e i sintomi delle crisi di astinenza dalle droghe. La fase successiva consiste nel non ricominciare ad assumere sostanze stupefacenti, insegnando ai pazienti a fronteggiare le spinte alla ricaduta. Per avere successo, i trattamenti devono essere personalizzati e affiancati da counseling psicologico. (Wel/ Dire)