(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 1 dic. - "Il test Hiv si fa strada". E' questo, in occasione della Giornata mondiale per la lotta contro l'Aids, il nome del progetto promosso dal Coordinamento romano Hiv - in collaborazione con il Comune di Roma-assessorato alle Politiche sociali, la Commissione consiliare politiche sanitarie e il V Dipartimento-Uo Promozione della salute ufficio Aids - al fine di aumentare le conoscenze su eventuali elementi di criticita' nell'accesso al test a Roma, favorire la consapevolezza nella popolazione riguardo l'opportunita' di effettuare il test e promuovere un cambiamento culturale in grado di invitare le persone a fare il test e saperne di piu' sull'Aids in generale. Questa mattina, su iniziativa del Comune, e' stato infatti possibile sottoporsi al prelievo del sangue per il test dell'Hiv grazie a un camper posizionato in piazza del Campidoglio che fa da sfondo a un convegno rivolto agli studenti delle scuole romane. Un test effettuato anche da Fernando Aiuti, presidente della commissione capitolina Politiche sanitarie, e Sveva Belviso, assessore comunale alle Politiche sociali e della Salute. "Questa iniziativa e' rivolta ai ragazzi- ha spiegato Aiuti- perche' non c'e' una ricetta per sconfiggere l'Aids, ma esistono comportamenti responsabili che e' possibili adottare. Proprio per questo il Comune ha realizzato un opuscolo informativo da distribuire nelle scuole superiori di Roma". "Vogliamo tenere alta l'attenzione su un tema importante come quello dell'Hiv e dell'Aids- ha dichiarato l'assessore alle Politiche sociali e della Salute, Sveva Belviso- La sensibilizzazione e' soprattutto per i giovani, moltissimi dei quali non prendono in considerazione le possibilita' di contrarre la malattia, ma il contagio e' oggettivamente un problema che riguarda tutti. Il nostro obiettivo e' avviare un dialogo con i ragazzi per avvicinarli idealmente alla possibilita' che possa accadere anche a loro, se non vengono adottati comportamenti idonei". Alla domanda sulla posizione della Chiesa sul tema dei rapporti sessuali, la Belviso ha affermato che "il compito delle amministrazioni e' quello di mettere in evidenza tutti quei comportamenti che possono evitare il contagio, sia esso l'utilizzo del preservativo, l'astinenza ecc. Poi sta alla volonta' di ogni soggetto decidere cosa fare". A proposito di comportamenti preventivi, si e' discusso molto sull'opportunita' o meno di installare nelle scuole dei distributori di preservativi. Secondo Aiuti, predisporli all'interno degli istituti sarebbe "una provocazione" perche' a scuola "ci si va per studiare, mentre potrebbero essere utili se messi nelle vicinanze". (Wel/ Dire)