(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 1 dic. - Una serata a base di sesso non protetto, magari sotto l'effetto di alcol o droga, puo' diventare davvero indimenticabile, perche' il rischio e' di contrarre l'Aids. Una possibilita' a cui i giovani non pensano piu', convinti di essere indenni e che di Hiv, comunque, si possa guarire. Invece il virus si diffonde sempre piu' per contagio sessuale (nel 60% dei casi), porta comunque alla morte (anche se ora l'aspettativa di vita si e' allungata) e l'unico modo per proteggersi e' l'uso del preservativo. Mentre una diagnosi precoce, grazie al test gratuito e anonimo garantito anche ai minorenni, puo' aiutare a migliorare la qualita' di vita, oltre a contenere la trasmissione della malattia. Proprio per informare e sensibilizzare i giovani bolognesi e' stata promossa la doppia iniziativa "Non me la scordero' mai", oggi a Bologna, in occasione della Giornata mondiale contro l'Aids: nel pomeriggio, nell'auditorium Enzo Biagi della Sala Borsa, un incontro destinato agli studenti delle superiori; poi, in serata, un aperitivo a Palazzo Gnudi, in via Riva Reno, che ha come obiettivo quello di coinvolgere una fascia d'eta' piu' elevata. Entrambi gli appuntamenti sono stati promossi dal Comune di Bologna con l'Azienda Usl e con la cooperativa sociale 'il Pettirosso' (che cura il "progetto Narciso", centro di consulenza per consumatori di cocaina, alcol e psicostimolanti). "Sono in aumento i contagi tra gli eterosessuali, e anche tra i giovani, perche' c'e' la percezione che l'Aids sia un problema passato, ed e' grave perche' non e' la realta'", sottolinea l'assessore comunale alle Politiche giovanili, Nicoletta Mantovani, che ha fortemente voluto l'iniziativa. L'obiettivo dell'incontro pensato per gli adolescenti, spiegano i promotori, e' proprio di far passare il messaggio, anche in modo leggero, che non ci puo' divertire una sera senza pensieri, perche' il rischio e' poi di "non scordarsela mai" se si diventa sieropositivi. A parlarne ci saranno diversi addetti ai lavori, ma a moderare l'incontro saranno i comici Malandrino e Veronica. Per attirare i giovani in Sala Borsa (l'assessore Mantovani se ne aspetta almeno 150) c'e' anche un omaggio speciale: a tutti i partecipanti verra' regalata una card telefonica da 5 euro con impresso il numero del Telefono Verde Aids 800.856.080. "Il servizio e' attivo 24 ore su 24 con chiamate gratis anche dai cellulari- ricorda l'infettivologa Elda Caldari, direttore del programma Lotta all'Aids dell'Ausl- e, oltre a fornire informazioni di vario tipo, consente anche di prenotare in forma gratuita e assolutamente anonima il test dell'Hiv". Sono circa 14 mila le chiamate ricevute nel 2008 e quasi 11 mila quelle arrivate nei primi 10 mesi del 2009, con 871 test prenotati nel 2008 e gia' 849 fino al 31 ottobre di quest'anno. Nessun problema anche per i minori di 18 anni: nel caso il test risultasse positivo, gli operatori valuteranno assieme al ragazzo il da farsi. L'aperitivo di Palazzo Gnudi ("Serata cool di prevenzione" e' il titolo scelto dall'organizzatore, Angelo Bugamelli Ribuffo) punta invece a intercettare quella fascia di giovani adulti, tra i 25 e i 45 anni, che frequenta i locali ed e' la piu' a rischio per l'uso di sostanze, soprattutto la cocaina, il cui consumo e' in aumento (del 5-7% nell'ultimo anno) anche sotto le Due Torri. "Tante condotte a rischio hanno come sfondo uno stato di alterazione di coscienza dovuto a uso di cocaina e altre sostanze, ma anche ad abuso di alcol, che porta non solo a sesso estremo e non protetto, ma anche a incidenti stradali e comportamenti violenti", sottolinea Alessandro Dionigi, psicopedagogista del Pettirosso e docente all'Ateneo di Bologna. Insomma, il caso Marrazzo "non e' una condotta limite ma diffusa", sostiene Dionigi, referente del progetto Narciso che in dieci anni ha seguito 453 persone. Insomma, il messaggio che vogliono veicolare il Comune e l'Ausl e' che l'Aids, anche se non ne parla quasi piu', e' sempre in agguato. Lo dimostrano i dati: sono una trentina i nuovi casi di Aids rilevati nel 2008, in lieve aumento rispetto al 2007 (circa 25), mentre non sono disponibili stime precise sui casi di sieropositivita', anche se la percezione e' comunque che siano "in aumento", riferisce l'esperta dell'Ausl. Per legge, infatti, solo i casi di Aids conclamato vanno notificati, mentre per gli Hiv-positivi e' cominciata una raccolta di dati solo a inizio del 2009 grazie ad un registro regionale. "E rileviamo un picco di infezione da Hiv tra gli stranieri- precisa Caldari- che sono le persone piu' difficili da raggiungere". Tra l'altro "si dice spesso che gli immigrati portino malattie- osserva- mentre la sieropositivita' la acquisiscono quando vengono in Italia". Per i malati di Aids e i sieropositivi in cura (terapie "da assumere per tutta la vita con effetti collaterali pesanti", ci tiene a sottolineare Caldari) l'Ausl offre anche un centro diurno, dove i pazienti vengono seguiti dal punto di vista sanitario, psicologico e sociale. "Ma un messaggio deve essere chiaro- ammonisce l'infettivologa- le persone infette da Hiv hanno il destino segnato e arriveranno comunque al decesso". (Wel/ Dire)