Roma, 24 set. - Le persone con autismo, diventando adulte, scompaiono dall'immaginario collettivo e spesso anche dall'attenzione di medici e ricercatori. Perdono ½l'identita' diagnostica» e ½l'identita' sociale»; cambiano i loro ½interlocutori della cura» e i ½contenitori istituzionali» e acquisiscono quella che l'Autore definisce ½l'identita' invisibile», come espressione di disuguaglianza e di disparita' sociale nell'utilizzo di risorse e di servizi, ma soprattutto come espressione di diminuita qualita' di vita. Il libro "L'identita' invisibile. Essere autistico, essere adulto" di Gianfranco Vitale e' una storia di vita, la vita di Gabriele, affetto da autismo, e quella di un genitore, che quelle vite le racconta come un susseguirsi di ostacoli e di sfide.
I disagi nella vita del figlio diventano i disagi nella vita del padre, perche' entrambi sono (stati lasciati) soli. La societa', le istituzioni, le strutture sono punti precari, non offrono appiglià È davvero dura. Il forte senso di solitudine e d'abbandono fa si' che la quotidianita' assuma a volte forme talmente logoranti da far perdere il senso dell'appartenenza alla societa' e la consapevolezza dei propri diritti.
Questo racconto - crudo e tenero, tagliente e lucido- fa comprendere appieno la gravosa condizione di vivere e di convivere con la sindrome autistica in individui adulti e denuncia storture, contraddizioni, errori, insensibilita' e ingiustizie che quotidianamente si consumano nei confronti di tanti Gabriele e di tanti loro papa'.
Il libro e' edito Magi ed e' uscito nella collana Lecturae
L'identità invisibile. Il testo sara' anche presentato a Roma il 18 ottobre, nel corso di un Venerdi' culturale nella sede della Scuola di specializzazione dell'Istituto di Ortofonologia (IdO).
(Red/ Dire)