Roma, 10 set. - Come si orientano i pediatri di famiglia quando visitano un bambino e in loro emerge anche un minimo sospetto di disturbi dello spettro autistico? Come aiutano i genitori? Esiste un percorso ideale di diagnosi e presa in carico omogeneo in tutta Italia? A quanto pare no secondo la Societa' italiana di pediatria (Sip), che ha inviato agli oltre 10.000 pediatri associati un'indagine conoscitiva sulle modalita' di gestione delle problematiche legate ai disturbi dello spettro autistico in Italia (pubblicata sul sito www.sip.it).
"Questo percorso oggi e' affidato al caso- ricorda alla Dire Antonello Del Vecchio, tesoriere della Sip- alle associazioni di genitori piu' attive o a soggetti che speculano sulla situazione senza avere le opportune competenze". Il questionario, composto da 19 quesiti, "serve per orientarci, per capire cosa fanno e cosa sanno i pediatri quando visitano un bambino che suscita in loro un sospetto di disturbi dello spettro autistico. Che sistema utilizzano e dove li inviano?", chiede il medico. La transizione epidemiologica degli ultimi 50 anni ha evidenziato il progressivo innalzamento della prevalenza delle patologie del neurosviluppo. "Circa il 15% della popolazione pediatrica ne risulta affetta- scrivono Giovanni Cerimoniale, pediatra di famiglia della Fimp, Del Vecchio e Alberto Villani, presidente della Sip- In particolare e' stato registrato un allarmante aumento dei casi di disturbi dello spettro autistico. Si stima che circa 3-6 bambini su mille ne siano affetti, anche se i valori riportati dal CDC di Atlanta si attestano su un caso su 70-100 bambini. Questi disturbi comportano un elevato carico sanitario, sociale ed economico, trattandosi di situazioni ad elevata complessita' che, nella maggior parte dei casi, accompagnano l'individuo per tutta la durata della vita. Con la Legge 18 agosto 2015 n. 134 'Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie' si sta cercando di mettere in atto misure tese a rendere piu' efficaci i sistemi di intercettazione di diagnosi e riabilitazione dei pazienti affetti da tali patologie. In questo contesto- si legge sul sito della Sip- risulta pertanto fondamentale avviare una indagine epidemiologica per avere informazioni aggiornate circa le modalita' di gestione di queste problematiche assistenziali in Italia al fine di far emergere i punti di criticita' su cui intervenire".
Qui e' possibile leggere il questionario (Red/ Dire)