Roma, 1 ott. - Smettere di fumare non e' facile, ma una motivazione forte come la gravidanza, che sia gia' in corso o si stia programmando, puo' fare la differenza. Aiutare i futuri genitori a spegnere definitivamente la sigaretta e' l'obiettivo del "Progetto Mariaelena", giovane mamma e volontaria scomparsa prematuramente, nato dalla collaborazione tra il Centro antifumo dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, il Presidio Ospedaliero Macedonio Melloni-A.S.S.T. Fatebenefratelli Sacco e finanziato e promosso dall'Associazione Salute Donna Onlus.
L'iniziativa ha il duplice obiettivo di sensibilizzare le gestanti a smettere di fumare eliminando un importante fattore di rischio per il feto e aiutare i papa' a dire basta alle sigarette per creare una casa senza fumo.
Il progetto, che si svolge all'Ospedale Macedonio Melloni, ha preso avvio piu' di un anno fa ed e' articolato in diverse attivita' che vanno dalla sensibilizzazione delle donne e dei loro familiari attraverso interventi informativi durante i percorsi di accompagnamento al parto, fino alla vera e propria presa in carico della persona per il percorso di disassuefazione dal fumo. Tutto cio' grazie all'attivazione, a partire dallo scorso giugno, di un ambulatorio dedicato. L'iniziativa e' gestita dall'equipe del Centro antifumo dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, di cui e' responsabile il dottor Roberto Boffi, in collaborazione con lo pneumologo Flavio Allegri e la psicologa Elena Munarini. La dottoressa incontra le future mamme durante gli appuntamenti mensili organizzati in Macedonio Melloni, che riguardano la gravidanza e l'allattamento: l'obiettivo e' di illustrare i rischi del fumo attivo e passivo in questa delicata fase della vita e informare sulla possibilita' di aiuto per smettere di fumare, per se' e/o per i propri familiari. Le fumatrici e i loro compagni che desiderano intraprendere questo percorso verranno seguiti gratuitamente e senza lista di attesa. "L'11% (373.00 casi) dei tumori diagnosticati nel 2018 e' rappresentato da neoplasie del polmone, causate principalmente dal fumo; accanto a questo abbiamo registrato, nell'ultimo anno in Italia, un notevole aumento del fumo nel sesso femminile- afferma il dottor Boffi, Responsabile della Pneumologia e del Centro antifumo dell'Istituto Nazionale dei Tumori- La nostra speranza e' che la riscossa contro questa pericolosissima tendenza parta proprio dalle future mamme, perche' venga da loro una risposta matura e consapevole a dire definitivamente basta ai danni provocati dal fumo attivo e passivo delle sigarette, non solo nel delicato periodo della gravidanza e dell'allattamento, ma per tutta la vita".
Dire basta al fumo e' possibile e nel 2018, in Italia, ci sono riusciti ben 725.000 fumatori e fumatrici. Proprio la gravidanza puo' essere l'occasione giusta per smettere di fumare definitivamente, trasformando la necessita' di tutela della salute della futura mamma e del feto in un'opportunita' per tutta la famiglia di migliorare definitivamente la qualita' della propria vita. Non bisogna poi dimenticare che, sia per la donna che per l'uomo, il fumo e' uno dei fattori piu' significativi di riduzione della fertilita' e che, a prescindere dal momento della gravidanza, il fumo ha per la donna una serie di effetti nocivi (rischio aumentato di tumore della cervice uterina, di menopausa anticipata, di osteoporosi) che rendono importante un'attivita' di informazione e disassuefazione mirata proprio a loro.
"Smettere di fumare lo sappiamo, non e' facile, ma per le donne sottoposte a stress legato ai diversi ruoli familiari, sociali e lavorativi che rivestono, lo e' ancora di piu'. E la difficolta' varia da persona a persona- spiega Elena Munarini, psicologa del centro antifumo e referente del progetto- ma molti, pur desiderandolo, non smettono di fumare perche' temono di non riuscire. Diventa quindi fondamentale poter contare sull'aiuto dell'esperto per trovare la strada piu' indicata alle necessita' di ogni singola persona, al suo contesto di vita di quel momento e mantenere i contatti per prevenire le ricadute, un evento piuttosto frequente anche in chi ha smesso da diverso tempo".
Il fumo non e' un semplice "vizio", ma una vera e propria dipendenza causata dalla nicotina, da considerarsi a tutti gli effetti una droga, come ha sancito in modo definitivo l'Organizzazione Mondiale della Sanita'. E chi prova a smettere di fumare puo' infatti trovarsi in difficolta' a causa dei sintomi da astinenza (insonnia, irritabilita', ansia, cefalea e difficolta' di concentrazione) e quindi scoraggiarsi e abbandonare il proposito. Il progetto ha gia' portato a risultati importanti: quasi 400 le donne e i loro familiari informati e sensibilizzati sul tema, oltre 20 le persone prese in carico per smettere di fumare e altrettante le donne che hanno smesso da sole in gravidanza che saranno seguite per evitare di riprendere in futuro.
"Per noi e' un orgoglio essere il primo ospedale materno infantile in Italia ad affrontare in maniera specialistica il problema del fumo attivando un ambulatorio dedicato- afferma il professor Mauro Busacca, responsabile della Unita' Operativa di Ostetricia e Ginecologia della Melloni - I dati dell'Istituto Superiore di Sanita' ci dicono che nella fascia di eta' tra 25-44 anni le donne che fumano sono il 26% e la probabilita' che tra queste ci siano donne in gravidanza o che stanno programmando una gravidanza e' alta. Si tratta quindi di un target importante sia numericamente sia qualitativamente, in quanto un intervento antifumo in questa fase puo' avere importanti ricadute sulla salute non solo delle donne, ma anche dei loro bambini e in generale delle persone attorno a loro".
"Stop alle sigarette, si' a alimentazione sana e movimento.
Tre azioni da compiere per tutta la vita, soprattutto a partire dalla gestazione- commenta Anna Maria Mancuso, presidente di Salute Donna Onlus- e Salute Donna ha voluto finanziare questo progetto per sostenere donne e madri a rappresentare ogni giorno, di fronte ai propri figli, un esempio concreto di rispetto degli stili di vita e di prevenzione dei tumori. Questa e' l'eredita' che lasciamo a chi generiamo. Un pensiero affettuoso va a Mariaelena: era una donna e una mamma coraggiosa che purtroppo ci ha lasciato troppo presto".
(Wel/ Dire)