Spettro ossessivo-compulsivo adolescente, esordio 8-14 anni
Lo psichiatra: intervento sia precoce, formare gli operatori
Roma, 26 nov.
-Accumulo compulsivo, gioco d'azzardo patologico, tricotillomania (strapparsi peli e capelli dal corpo, ndr)e dermatillomania (disturbo da escoriazione della pelle, ndr) sono solo alcune delle patologie che rientrano nello spettro ossessivo-compulsivo, divenuto spettro nel 2013, quando "all'interno dello stesso filone sono stati inseriti diversi disturbi" che sembrano avere "una fisiopatologia comune". Ne parla con l'agenzia Dire Massimo Pasquini, professore associato di Psichiatria all'Universita' La Sapienza di Roma.
Lo spettro ossessivo compulsivo "esordisce intorno agli 8-14 anni con una prevalenza dall'1% al 2%. In eta' adulta, invece, si parla di una prevalenza life time (nel corso dell'intera vita) del 2,5%- continua Pasquini- e maggiore e' il tempo che intercorre tra diagnosi e inizio del trattamento, maggiore e' il rischio di non risposta ai trattamenti stessi".
Il decorso dello spettro puo' essere "oscillante o cronico" e proprio per questo "i nuovi studi che stiamo organizzando in Italia e in Europa tentano di risolvere il problema relativo alla cronicizzazione", illustra lo psichiatra.
Quando si parla di trattamento si intendono "sia gli interventi di psicoterapia, esclusivamente cognitivo-comportamentale, che gli interventi farmacologici di diverso tipo". Per questo e' importante affrontare lo spettro ossessivo compulsivo gia' in adolescenza perche' "sta cambiando anche l'atteggiamento dei neuropsichiatri infantili, che prima attendevano per promuovere gli interventi". Ora, invece, si parla spesso di "interventi precoci per evitare resistenze ai trattamenti".
Ragione per cui si deve procedere con "la formazione di tutti gli operatori sanitari che lavorano in ambito di salute pubblica- continua lo psichiatra- Educare psicologi, infermieri e riabilitatori psichiatrici in modo che siano in grado di osservare negli ambulatori dedicati se ci sono dei sintomi che superano la soglia delle ossessioni normali".
Esiste una differenza tra ossessioni normali e patologiche.
"Le ossessioni fisiologiche possono essere valutate insieme a paziente e familiari per alcuni mesi, per poi decidere se sia necessario un trattamento", spiega il professore Pasquini.
Parliamo di ossessioni normali quando, ad esempio, "nel periodo dell'infanzia, tra i 6 e i 7 anni, alcuni bambini hanno ossessioni di simmetria o di pulizia che poi tendono a svanire nell'arco di poche settimane". Quando un'ossessione si fa patologica, invece, e interessa "tra le 4 e le 8 ore al giorno, non permette di studiare o di giocare con gli amichetti, si cronicizza e diventa un problema disabilitante per cui bisogna assolutamente intervenire", conclude.
(Red/ Dire)
|