Roma, 19 mar. - Secondo i dati di sorveglianza raccolti dalle Asl, 1 anziano su 10 soffre di sintomi depressivi, un terzo assume almeno 4 farmaci ma nonostante tutto l'87% giudica tutto sommato positivo il proprio stato di salute. Lo scrive in una nota L'Istituto Superiore della Sanita'. Sono i dati piu' significativi del Sistema di Sorveglianza Passi d'Argento sulla popolazione con piu' di 64 anni del nostro Paese. Questo Sistema di Sorveglianza, condotto da Asl e Regioni, e coordinato dall'Istituto Superiore di Sanita', raccoglie in continuo, informazioni su salute percepita, fattori di rischio comportamentali e alcune condizioni peculiari degli anziani, volte a descriverne lo stato di salute, la qualita' di vita e i bisogni di cura e assistenza. I sintomi depressivi, in particolare, spesso ancora sottovalutati, arrivano ad interessare addirittura quasi 1 anziano su 4 dopo gli 85 anni, sono piu' frequenti tra le donne e tra le persone socialmente piu' svantaggiate per difficolta' economiche o per bassa istruzione. Circa 9 anziani su 10 hanno fatto uso di farmaci nella settimana precedente l'intervista e piu' di 1 su 3 (37%) riferisce di averne consumati almeno 4 diverse tipologie. Tuttavia l'87% degli ultra 65enni giudica complessivamente positivo il proprio stato di salute ("discreto" l'50%, "bene" o "molto bene" il 37%), il gradiente sociale e' rilevante e risultano maggiormente soddisfatte della propria salute le persone senza difficolta' economiche e piu' istruite.
La popolazione oggetto di studio e' costituita da circa 14 milioni di residenti in Italia ultra 64enni. Nel biennio 2016-2107 sono state intervistate 22.984 persone di 65 anni o piu', selezionate con campionamento proporzionale stratificato per sesso e classe di eta' dalle liste degli iscritti alle anagrafi sanitarie delle singole Asl. Si tratta di persone non istituzionalizzate che sono in grado di sostenere un'intervista in italiano anche facendo ricorso all'aiuto di un familiare o di una persona di loro fiducia. Sono dunque escluse da questa indagine tutte le persone anziane residenti nelle Residenze sanitarie o socio-sanitarie assistenziali (Rsa o Rssa), nelle case di riposo e nelle strutture per lungodegenti.
I sintomi depressivi sono piu' frequenti all'avanzare dell'eta': se fra gli adulti si stima una prevalenza di sintomi depressivi intorno al 6%, dopo i 65 anni questa quota sale al 13% e fra gli over 85 anni al 22%. La situazione viene significativamente peggiorata in presenza di patologie croniche, i sintomi depressivi interessano il 28% degli anziani che hanno due o piu' patologie croniche (fra quelle indagate in Passi d'Argento: cardiopatie, ictus o ischemia cerebrale, tumori, malattie respiratorie croniche, diabete, malattie croniche del fegato e/o cirrosi, insufficienza renale).
USO DEI FARMACI - I dati riferiti al biennio 2016-2017 mostrano che circa 9 anziani su 10 ha fatto uso di farmaci nella settimana precedente l'intervista; piu' di 1 su 3 (37%) riferisce di averne consumati almeno 4 diverse tipologie, ma fra chi ha consumato farmaci solo il 43% riferisce che il proprio medico nei 30 giorni precedenti l'intervista ha verificato con l'intervistato (o con la persona che si prende cura della somministrazione) il corretto uso dei farmaci prescritti, ovvero il farmaco e il dosaggio prescritti, l'orario e i giorni di assunzione. L'assunzione di almeno 4 farmaci diversi riguarda il 40% di coloro che riferiscono una patologia cronica, ma ben il 70% di coloro che hanno co-morbilita'. La percezione della propria salute e la qualita' della vita. Nel biennio 2016-2017, l'87% della popolazione con piu' di 65 anni di eta' giudica complessivamente positivo il proprio stato di salute ("discreto" l'50%, "bene" o "molto bene" il 37%). Il restante 13% invece ne da' un giudizio negativo, riferendo che la propria salute "va male" o "molto male". Il gradiente sociale e' rilevante e risultano maggiormente soddisfatte della propria salute le persone senza difficolta' economiche (93% vs 70% delle persone che riferiscono molte difficolta' economiche), le persone piu' istruite (92% vs 83% fra persone con basso livello di istruzione). La percezione della propria salute rispetto all'anno precedente disegna la progressiva perdita di soddisfazione per la propria salute legata evidentemente all'eta' e all'insorgenza o all'aggravamento di patologie croniche gia' esistenti ma mette anche in evidenza come questa progressione sia diversa anche per determinanti sociali: poco piu' del 30% degli intervistati riferisce di sentirsi peggio rispetto all'anno precedente, ma fra le persone con molte difficolta' economiche questa quota sale quasi al 50%.
(Wel/ Dire)