Incontro in regione su qualita' cure e giusto rapporto utenti-operatori
Roma, 5 mar. - "La Regione si impegnera' ad istituire un punto unico di accesso a cui potranno rivolgersi quanti vivono il problema della disabilita', per ricevere tutte le informazioni sui trattamenti di abilitazione e riabilitazione erogati dai Centri e dai distretti sanitari territoriali". A dirlo e' Stefano Giannessi, presidente del Forum ex articolo 26, che ha incontrato Andrea Tardiola, segretario generale della Giunta della Regione Lazio. Al centro del confronto le liste di attesa, i trasporti, la revisione della dotazione organica del personale (il rapporto tra operatori e utenti) e l'aggiornamento delle tariffe relative all'assistenza delle persone con disabilita' fisica, psichica e sensoriale in regime territoriale di riabilitazione.
"A marzo- continua il presidente del Forum ex art. 26- la Regione Lazio lavorera' anche sul riordino delle tariffe, ma invita le associazioni territoriali a riunirsi in una rete unica. Il Forum si mette a disposizione". Durante l'incontro il presidente Giannessi sottolinea l'importanza "di garantire non solo l'aspetto economico ma anche qualitativo e di idoneita' dei servizi erogati, attraverso un necessario controllo da parte delle istituzioni. A tal fine dovra' essere rivisto il rapporto operatori-utenti, attualmente drammatico: arriviamo a 1 su 7/1 su 8- commenta- sta diventando un parcheggio". Riflettendo poi sulla stabilizzazione delle persone con disabilita' intellettiva, il presidente del Forumex art. 26 spiega che "la distinzione fra socio-educativo e riabilitativo non risolve il problema se non vengono attivati specifici supporti riabilitativi lungo tutto l'arco della vita e in una prospettiva life spam. Le persone con disabilita' psichica- chiarisce- sono maggiormente a rischio di sviluppare problemi psicopatologici di innesto e occorre sostenere sempre lo sviluppo delle loro autonomie personali e sociali- aggiunge- perche' non si finisce mai di apprendere".
L'incontro in Regione Lazio si e' concluso sul tema delle liste di attesa e una possibile soluzione, secondo Giannessi, potrebbe essere ritrovata nel "riuso dei piccoli ambulatori territoriali che furono chiusi in passato. Potrebbero essere trasformati in centri di riabilitazione pubblici, organizzati per codice di avviamento postale. In questo modo le persone sapranno, in base al proprio Cap, qual e' il centro di riferimento. Si ridurrebbero anche i problemi di trasporto".
Restano ancora da affrontare numerose questioni, quali la definizione degli standard di personale e tariffe, la compartecipazione alla spesa, i ritardati pagamenti, l'accessibilita' ai trattamenti e la loro prosecuzione nel tempo, la cooperazione tra il sistema sanitario regionale e le strutture accreditate.
(Wel/ Dire)