Presentazione a Roma con il curatore Antonio Di Ciaccia il 27 maggio
Roma, 21 mag. - Per la prima volta e' stato tradotto il provocatorio seminario tenuto da Jacques Lacan tra il 1968 e il 1969 sul suo Libro XVI 'Da un Altro all'altro' (Einaudi Editore). Il testo sara' presentato a Roma il 27 maggio, nella Libreria Feltrinelli di via Vittorio Emanuele Orlando 78-81 alle 18, e dialogheranno la scrittrice Nadia Fusini e il presidente dell'Istituto freudiano Antonio Di Ciaccia, che ha curato l'edizione in italiano del libro.
Un seminario fondamentale nell'insegnamento di Lacan, dove annuncia il suo pensiero tardo giocando sulla dialettica soggettiva (da un Altro all'altro) e il "plusvalore" marxiano che diventa "plusgodere", per permettere al soggetto moderno di non essere ridotto a un semplice oggetto feticcio, alienato nella merce.
In 'Da un Altro all'altro' Lacan confronta il significante e il godimento, esplora l'antinomia tra un Altro del sapere e l'altro del godimento. Altro del sapere che e' il luogo della verita', la cui consistenza pero', diversamente da quanto afferma Cartesio, non e' garantita da nessuna parte. Per contro, l'essere umano trova la propria coerenza in un solo elemento consistente: l'oggetto a, nel quale prende forma, in modo personalizzato e singolare, il suo godimento. Dal rapporto che si costituisce tra il godimento e il significante si libera una funzione supplementare che Lacan chiama con un termine coniato a partire dal plusvalore di Marx: plusgodere. Assistiamo quindi a degli spostamenti concettuali. Il primo riguarda la ripetizione. Non si tratta piu' della ripetizione significante ma della ripetizione del godimento.
Tuttavia la ripetizione del plusgodere ha grandi connessioni con il significante - ed e' per questo che Lacan fa ricorso alla matematica e alla scommessa di Pascal. Questa e' essenzialmente una scommessa sul godimento, dove il godimento e' messo in gioco tramite dei significanti. Per chiarire quanto viene lasciato in ombra da Pascal, Lacan si serve di Fibonacci, dando avvio a un movimento che punta a superare il mito per coglierne la logica. Un altro spostamento riguarda il parlante. Lacan non utilizza piu' il termine soggetto, che vale come soggetto dell'inconscio, ma ricorre al termine Io, che esprime il soggetto della parola dove in gioco c'e' anche il godimento e che prelude al parlessere, concetto forgiato da Lacan per designare in un corpo il connubio tra la Cosa che parla, l'inconscio, e la Cosa che non parla, l'es.
(Wel/ Dire)