L'appello dei redattori della rivista curata da utenti servizi salute mentale
Roma, 14 mag. - L'ultimo numero e' dedicato alle periferie. Quelle delle citta' e quelle "in testa". Perche', come recita la copertina, "Siamo tante citta', una dentro l'altra. Pensieri che diventano quartieri. Memorie che attraversano strade. Siamo nati 'Tangenziali'". Sono arrivati in Commissione politiche sociali con in mano i tre numeri della rivista pubblicati fino a oggi per distribuirli ai consiglieri comunali di Milano, i redattori e i promotori di "Fuori di Milano", magazine nato nel 2018 e prodotto interamente da utenti dei servizi di salute mentale di Milano.
"L'editore e' un'associazione di utenti che si chiama 'La salute in testa'" ha spiegato Davide Motto della cooperativa Lotta contro l'emarginazione, auspicando una quarta uscita entro l'estate. Ne fanno parte sette persone che scrivono articoli e commenti in prima persona oltre a due fotografi che percepiscono una piccola retribuzione fra i 250 e i 350 euro a numero, tutti con esperienza di disagio mentale. Ma non parlano solo di psichiatria.
"È nato da un incontro fra l'assessorato alle politiche sociali e l'associazione - ha spiegato la dottoressa Daniela Gherardi dell'assessorato di via Larga - come iniziativa da promuovere perche' ha mostrato come persone con difficolta' piu' o meno gravi hanno comunque delle risorse che non sempre noi, anche come operatori, riusciamo a vedere". "Il consumo di psicofarmaci in continuo e spaventoso aumento e' un tema centrale nella nostra societa' e questo strumento e' nato per dare voce a chi in genere non ce l'ha e per insegnare i rudimenti del giornalismo con l'obiettivo iniziale di poterli far diventare pubblicisti" ha chiosato il direttore della rivista Daniele De Luca, spiegando il perche' della scelta di un mezzo come il giornale cartaceo nell'epoca dei social: "Proprio perche' ci dimentichiamo di tutta quella parte di popolazione, come gli over 60, di Milano che non vivono su internet".
Il Comune di Milano ha promosso con 22 mila euro di finanziamento i primi tre numeri della rivista, con una tiratura di 20 mila copie e distribuite nelle strutture dell'amministrazione pubblica (biblioteche, anagrafe, uffici pubblici), in parte nei negozi Feltrinelli e una parte minoritaria all'interno dei servizi mentale frequentati dagli stessi redattori. Ma ora "l'idea e' di proseguire sganciandosi dall'aiuto del Comune di Milano per poter pagare in proprio le spese vive del giornale" ha spiegato Motto e con la volonta' di dargli "una cadenza periodica e delle modalita' di autofinanziamento" ha aggiunto Donatella Gherardi.
Chiamati a intervenire davanti ai consiglieri di Palazzo Marino alcuni degli autori di "Fuori di Milano" hanno raccontato le loro storie. "Tutto e' partito con il quarantennale dalla legge Basaglia che ha permesso ai disabili psichici di uscire dai manicomi dove le persone venivano buttate in una voragine che le portava via da casa - ha spiegato una di loro - Siamo anche andati a visitare le zone dove sono state confinate le persone con disagio mentale. Io personalmente ho sofferto tantissimo nella mia vita e non sono stata capita nemmeno dalla mia famiglia per questo ho deciso di entrare nella rivista, proprio per raccontare questo stigma". "È stata un'esperienza stimolante e lo e' ancora perche' speriamo di poterla protrarre nel tempo - ha raccontata un'altra signora brasiliana, abitante del quartiere San Siro - Ci portiamo dietro l'impressione di essere disfunzionali e non avere facolta' cognitive, ma molte di queste affermazioni sono solo pregiudizi".
(Wel/ Dire)