Roma, 25 giu. - "In Italia manca un piano organico di intervento a contrasto del maltrattamento e dell'abuso sui minori d'eta'. Ma la situazione, non facile, potrebbe persino peggiorare in diverse regioni per la mancata attuazione dei Lea". E' la denuncia che arriva dal Cismai, il Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l'abuso all'infanzia.
"Se la grave sofferenza in cui si trovano alcuni centri specializzati non verra' affrontata e risolta, il rischio e' che non si potra' garantire nemmeno la cura dei 100 mila bambini e adolescenti segnalati ogni anno ai servizi sociali", ha affermato Monica Micheli, vicepresidente del Cismai che ha partecipato all'incontro sul potenziamento della rete regionale in materia di contrasto all'abuso e al maltrattamento ai danni di minori organizzato a Roma dalla Regione Lazio e dal Sistema sanitario regionale. "La decisione della giunta regionale del Lazio di aprire servizi dedicati ai bambini che hanno vissuto situazioni di abuso e/o maltrattamento fisico o psicologico va nella giusta direzione - prosegue Micheli -: consentira' infatti una presa in carico dei minori vittime di violenza e rendera' possibile la cura dei danni subiti grazie a specifici interventi terapeutici". Oltre alla Regione Lazio, progetti analoghi sono portati avanti da Veneto e Puglia. "Questa iniziativa incoraggia la strada terapeutica e l'intervento di cura affidato a psicoterapeuti e psicologi, in rete con i servizi sociali ed educativi territoriali - ha spiegato Micheli - Inoltre, la collocazione di questi servizi in tutte le Asl regionali moltiplica le possibilita' di assistere tutti i bambini e gli adolescenti che, per motivi diversi, vivono in condizioni di fragilita'. Curare oggi questi minori significhera' avere adulti piu' consapevoli e meno portati a reiterare le forme di violenza subite domani".
Secondo la vicepresidente di Cismai, "attraverso queste scelte si realizza un primo modello importante di prevenzione e cura di un fenomeno grave che, proprio nelle ultime settimane, ha fatto registrare numerosi casi in cui e' apparso evidente che un intervento preventivo, sia sulle vittime sia sulla famiglia, avrebbe potuto forse evitare il tragico epilogo che la cronaca ha descritto".
L'offerta di servizi sul territorio e' carente e il rischio legato al maltrattamento e' piu' alto. E' quanto emerge dall'indice regionale sul maltrattamento all'infanzia in Italia realizzato da Cesvi. "Il Cismai esprime forte preoccupazione per le sorti di numerosi centri messi in crisi dalla mancata attuazione dei Lea. Il passaggio dei servizi di cura per i minori dai Comuni alle Regioni sta avvenendo in ritardo, tanto che solo tre Regioni vi hanno provveduto - continua Micheli - A luglio e' prevista la chiusura dell'Istituto Toniolo di Napoli, un centro di eccellenza: che fine faranno i bambini piu' vulnerabili, quelli nelle comunita' e quelli vittime di abusi sessuali intrafamiliari? E' inammissibile - conclude - pensare che si disperda il lavoro terapeutico svolto fino a oggi e con esso anche il denaro pubblico gia' investito. La prospettiva che tanti bambini possano essere abbandonati senza un dignitoso progetto di vita e' inaccettabile".
(Wel/ Dire)