Enuresi, Ido: Puo' avere origine biologica e psicologica
Castelbianco: osservare bambino su aspetto fisico, emotivo e sociale
Roma, 4 giu. - "Tutte le manifestazioni sintomatiche del comportamento nei bambini possono avere sia un'origine biologica che psicologica. Questo vale anche per l'enuresi". A chiarirlo e' Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) alla tavola dei relatori nella sessione sull'Enuresi al 75esimo congresso italiano di pediatria della Sip.
"Un bambino alla domanda sul perche' bagnava il letto di notte, mi guardo' e disse: 'Voi dite sempre che quando una persona ha paura poi si fa la pipi' sotto. Io la notte ho gli incubi'. In modo semplice mise in risalto come il fattore emotivo interviene sul comportamento dei bambini, tra i quali l'enuresi. Bisogna sapere- spiega Castelbianco- che il bambino non e' enuretico ma e' con enuresi, poi questa condizione puo' avere due origini diverse. Inoltre, i genitori lo considerano un problema minore poiche' non si vede- ricorda il terapeuta- tanto che nella nostra pratica abbiamo tantissimi bambini con un problema piu' rilevante riportato dai genitori. Questi minori soffrono anche di enuresi. Nella terapie che poi vengono intraprese il primo sintomo di miglioramento e' proprio la scomparsa dell'enuresi.
Parliamo di enuresi secondaria- precisa- che compare dai 5 ai 14 anni dopo 6 mesi di asciutto".
Anche chi propende esclusivamente per il criterio della causa biologica "afferma che in caso di separazioni familiari, o se i bambini subiscono un trauma o vengono bullizzati poi ne risentono facendo la pipi' a letto. Non e' che hanno un disturbo del sonno e quindi hanno l'enuresi- puntualizza Castelbianco- hanno un disturbo del sonno perche' di giorno hanno subito situazioni, o contenuto loro stessi situazioni, che poi di notte emergono ed emergendo disturbano il sonno che a sua volta poi causa anche la pipi' al letto".
Lo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva consiglia sempre una valutazione dello stato emotivo dei bambini. "Una valutazione dello stato emotivo non significa prenderli in psicoterapia, sarebbe un grossolano errore. Si tratta di capire se abbiamo davanti un bambino estremamente sensibile, che ha solo un problema di enuresi e non ha altro, che abbia anche una storia alle spalle che magari giustifica l'enuresi. Bisogna smettere di vedere solo il sintomo e intervenire sul sintomo- conclude- il bambino va osservato in una globalita' che va dal suo fisico al suo aspetto emotivo e sociale".
(Wel/ Dire)
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