Carceri, nelle Marche 49% detenuti ha problemi di dipendenze
Presentato il monitoraggio del Garante regionale dei diritti, Andrea Nobili
Roma, 22 gen. - Tossicodipendenza e patologie psichiatriche tra i principali problemi sanitari dei detenuti nelle carceri marchigiane. Lo rivela la fotografia degli istituti penitenziari marchigiani, realizzata dal "Report 2018", predisposto dal Garante dei diritti, Andrea Nobili e presentato oggi. Sono 929 i detenuti presenti nelle Marche (fonte Ministero Giustizia, dicembre 2018), a fronte dei 934 del 2017, di cui 314 stranieri rispetto ai 310 del precedente anno. Sulla base dei dati raccolti dal Garante, risultano effettivamente in servizio 590 agenti di polizia penitenziaria (su 655 assegnati), 18 educatori e 14 psicologi.
Dal punto di vista della situazione sanitaria, le tossicodipendenze mantengono il primato con 454 detenuti (pari al 48,9%), segnalati dall'area sanitaria, che presentano problemi di droga, mentre a seguire figurano le patologie di tipo psichiatrico, con 98 casi accertati.
Capienza e istituti. Al primo posto la casa circondariale di Montacuto con 316 detenuti (di cui 132 stranieri) per una capienza di 256 (per quanto riguarda la stessa capienza la fonte e' quella ministeriale). Le sezioni di alta sicurezza a tutt'oggi ospitano 65 persone (tutti italiani). Segue la casa circondariale di Pesaro - Villa Fastiggi con 219 detenuti (di cui 90 stranieri e 20 donne) per una capienza complessiva di 153 unita'. Nella sezione sex offender risultano 46 presenze. Si passa poi a Fossombrone con 161 detenuti (22 stranieri) a fronte di 202 posti disponibili; Marino del Tronto con 101 (24 stranieri e 79 presenze nella sezione dell'alta sicurezza, creata dopo la chiusura del 41 bis) su 104; Barcaglione con 78 (30 stranieri) su 100; Fermo 70 (22 stranieri) su 41. La Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) di Monte Grimano Terme, al momento ancora ubicata nella struttura "Case Gemelle", conta 21 ospiti (4 donne), di cui 18 provenienti dalle Marche.Tra le criticita' emerse il sovraffollamento "che, seppure non con percentuali elevatissime, continua a destare preoccupazione, considerate anche le oscillazioni delle presenze registrate in alcuni particolari periodi. A questo vanno rapportate "le piu' volte denunciate carenze negli organici, sia sul fronte della polizia penitenziaria, sia su quello di tutte le altre figure chiamate a garantire gli adeguati percorsi di sicurezza, trattamento, reinserimento dei detenuti, di mediazione culturale (considerato il significativo numero di stranieri) e di assistenza sanitaria e psicologica, anche in considerazione dell'aumento di alcune patologie come quelle di carattere psichiatrico". Quella dei detenuti con problemi di tossicodipendenze poi resta una "situazione complessa, aggravata dalla crisi economica e dal taglio dei fondi previsti, che spesso ha determinato difficolta' nel garantire i servizi primari". A risentirne, si spiega, anche le attivita' trattamentali, che, seppur ben avviate in alcuni istituti, hanno dovuto fare i conti con l'esiguita' delle risorse regionali ed i ritardi nella loro assegnazione. Riconoscimento al supporto delvolontariatoche "ha permesso di far fronte ad alcune emergenze, riempiendo i vuoti che si sono inevitabilmente creati".Criticita' anche per l'Ufficio per l'esecuzione penale esterna, che vede incrementare le competenze, ma deve fare i conti con l'esiguita' del personale.
Istituti e lavori: finanziati ma tardano a partire. Al centro dell'attenzione soprattutto i penitenziari di Villa Fastiggi e Fossombrone, che e' anche sede del Polo Universitario, nato dall'accordo tra Prap (Provveditorato amministrazione penitenziaria), Garante e Universita' di Urbino. Il presidente Antonio Mastrovincenzo ha ricordato l'impegno del Consiglio regionale sul fronte delle problematiche legate al sistema carcerario, non mancando di evidenziare l'importanza del confronto diretto attivato dal Garante attraverso gli incontri con le rappresentanze della polizia penitenziaria, del volontariato, dei settori sanitario e sociale. "Non posso che ribadire - ha aggiunto - l'importanza delle attivita' trattamentali, per le quali nel bilancio preventivo 2019 abbiamo previsto uno stanziamento di 260.000 euro. E' una risorsa ovviamente non sufficiente, ma sta a confermare la nostra attenzione nei confronti di questo settore". Da ultimo il Presidente ha rivolto "un ringraziamento particolare al mondo del volontariato per il suo prezioso ed insostituibile supporto".
(Red/ Dire)
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