Roma, 19 feb. - Di fronte alla malattia grave della partner, gli uomini non scappano. Ma anzi sono presenti nei momenti cruciali della terapia, l'aiutano a sopportare le conseguenze della chemioterapia, cercano di ridurre l'ansia e sbrigano faccende pratiche come la prenotazione di visite e esami diagnostici. E' quanto emerge da una ricerca realizzata da Doxa, per conto delle associazioni Salute Donna e Salute Uomo, nate per promuovere la prevenzione e la lotta ai tumori.
Doxa ha intervistato 422 pazienti oncologiche di 11 ospedali in diverse regioni. Dalle loro risposte emerge che nel 64,7% dei casi il caregiver maschile (partner, figlio, padre o amico) era presente al momento della prima diagnosi. La percentuale sale al giorno del primo intervento operatorio: il 92,6% delle donne ha risposto che il caregiver maschile era presente.La vicinanza dei caregiver maschili e' alta lungo tutto il percorso di cura. Il 65,5% e' presente agli esami diagnostici, il 67,3% alle visite di controllo, il 58,2% alle sedute di radioterapia, il 71,5% durante la chemioterapia o altre terapie specifiche.
La ricerca ha indagato anche le situazioni in cui il partner e' stato piu' vicino o in cui la donna lo ha sentito piu' vicino. Quasi il 90% delle donne sostiene che ha sentito vicino il caregiver nell'affrontare "l'attesa e l'incertezza", cosi' come "l'accettare e sopportare gli effetti collaterali delle terapie", dare un senso a quello che si sta vivendo e calmare le ansie. L' 82% delle donne ha sentito la presenza del caregiver maschile nell'aiuto a procurarsi i medicinali, o nell'affrontare problemi di lavoro e questioni burocratiche."Nella dura battaglia contro il cancro femminile vince ancora, almeno nel nostro Paese, la famiglia - sottolinea Annamaria Mancuso, presidente di Salute Donna Onlus -. Certamente l'indagine evidenzia come una piccola percentuale di donne non siano seguite dal caregiver maschile, ma le stesse donne spiegano che preferiscono non coinvolgere il partner perche' non e' in grado psicologicamente di assisterle".La ricerca e' stata patrocinata dalla Fondazione Aiom e da Cipomo.
(Wel/ Dire)