La versione italiana adeguata alla sensibilita' sociale italiana
Roma, 19 feb. - Nei giorni scorsi aveva suscitato grande scalpore il fatto che i servizi di Neuropsichiatria infantile della Asl di Bolzano, utilizzando un questionario di origine americana, la Child Behaviour Checklist (CBCL), tra le domande facessero riferimento alla razza dell'intervistato. Sulla questione era intervenuto immediatamente il direttore generale della Asl scusandosi per l'involontario incidente provocato da una traduzione letterale che aveva urtato la sensibilita' di alcuni insegnanti. La versione italiana era stata tradotta e validata per la popolazione italiana dal gruppo di ricerca dell'IRCCS Eugenio Medea nel 2001, in accordo e con l'approvazione dell'Autore, il professor Thomas M. Achembach dell'Universita' del Vermont, utilizzando la metodologia scientifica in uso per la traduzione e validazione di strumenti clinici e diagnostici di tipo psicologico.
"Vista la mutata sensibilita' sociale sviluppatasi in Italia e in Europa negli ultimi anni attorno ad alcune terminologie, pur correttamente tradotte dalla lingua inglese", i ricercatori italiani dell'IRCCS Eugenio Medea hanno immediatamente contattato i colleghi dell'Universita' del Vermont per poter modificare la traduzione dall'inglese. Con il professor Achenbach sono cosi' state definite e concordate le modifiche possibili mantenendo inalterata la validita' internazionale del questionario, che e' requisito irrinunciabile per poterlo utilizzare.
La Child Behaviour Checklist (CBCL) e' un questionario clinico, molto utile e utilizzato per i percorsi diagnostici nei disturbi neuropsichici e psicologici dell'eta' evolutiva e non solo: e' universalmente adottato per studi epidemiologici di popolazione e clinici ed e' lo strumento tecnico maggiormente utilizzato nelle pubblicazioni del settore sulle maggiori riviste scientifiche internazionali. E' uno strumento importante per la valutazione dei comportamenti del minore, ed e' lo strumento piu' diffuso e utilizzato a livello mondiale nel campo della psicologia dello sviluppo, comprese diverse Universita' italiane e nella pratica clinica della maggior parte dei servizi di Npia e dei centri di riabilitazione per l'eta' evolutiva. E' particolarmente utile proprio per rendere piu' appropriato il percorso di valutazione dei minori migranti, perche' essendo tradotto e adattato in moltissime lingue e culture, e' possibile utilizzarlo in modo flessibile ed evitare il rischio di scambiare per disturbo la variabilita' tra le culture.
Al riguardo la Societa' italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (Sinpia) sottolinea come "la pratica quotidiana di gran parte dei servizi di Npia sia stata da tempo modificata in un'ottica transculturale, introducendo inoltre altre modalita' che consentano di valutare gli elementi significativi per un bambino migrante, senza riferimenti diretti alla razza, ovvero la sua cultura di riferimento, la sua lingua madre, la lingua prevalentemente parlata in famiglia e la sua storia migratoria. Al di la' del clamore mediatico, la specifica competenza e sensibilita' italiana puo' essere utile a tutto il mondo- conclude- per trovare una corretta composizione tra le ineludibili necessita' scientifiche e una piu' evoluta sensibilita' sociale su temi eticamente sensibili".
(Wel/ Dire)