Roma, 30 apr. - Sono sempre di piu' le notizie di cronaca in cui si legge di donne che non ce la fanno a sostenere il peso del cambiamento legato al nuovo ruolo di madre, soprattutto quando si ritrovano sole, senza una rete di riferimento ad affrontare tutto. Ci si immagina la nascita di un figlio come un momento bello e sereno ma spesso ci si ritrova a fare i conti con la solitudine e con le difficolta' che questo nuovo ruolo richiede; a casa con un neonato che piange, che ha dei bisogni che non sempre si riescono a decifrare perche' alla prima esperienza e senza punti di riferimento. Da questa consapevolezza nasce il progetto 'Mai piu' sola. Prevenire la depressione post parto' promosso dall'associazione Millemamme che ne spiega finalita' e programma in una nota.
"La nostra associazione si impegna a mettere in discussione il mito della mamma sempre felice, che sa sempre cosa e' meglio fare. Sappiamo invece- spiegano le promotrici- che la maternita' e' anche fatta di momenti di incertezza, tristezza e tanta stanchezza e questo non vuol dire essere in difetto, perche' diventare genitori non e' un momento, ma un processo che si costruisce ogni giorno".
"Il nostro progetto- spiga l'associazione Millemamme- vuole arrivare proprio a casa di queste donne e delle loro famiglie, farle sentire meno sole, sostenerle ed evitare altre tragedie.
Prevenire la depressione vuol dire iniziare a parlarne, affrontarla e capire come uscirne". Per farlo un'equipe di professioniste, specializzate in ambito perinatale (psicoterapeuta, psichiatra, ostetrica, doula, consulente babywearing) dopo aver effettuato un'analisi dei bisogni della famiglia, raggiunge- in momenti diversi- la mamma dopo il parto; la ascolta, sostiene la sua relazione con il neonato, si occupa delle prime cure della madre e del bambino (es. allattamento al seno, visita ostetrica post parto), la aiuta ad individuare le proprie risorse e modalita' efficaci di comunicare i propri bisogni, le fornisce un aiuto pratico nella sua quotidianita'.
L'intervento e' rivolto a tutta la famiglia che in questa nuova fase di crescita ha bisogno di trovare una nuova forma: "Vedere, dopo il nostro intervento- raccontano le promotrici- tante mamme superare momenti difficili e imparare a credere in se stesse e altrettante famiglie crescere piu' forti e unite, ci rende orgogliose e ci motiva a continuare e a fare sempre di piu', consapevoli che insieme si puo' fare la differenza".
Il progetto si rivolge alle neo-mamme, primipare, che abbiano partorito da un massimo di 12 mesi, residenti a Roma e provincia, che potranno usufruiranno dell'intervento domiciliare. Per richiedere l'intervento, la mamma potra' chiamare un numero dedicato, scrivere un messaggio o una mail. Il primo contatto consentira' di raccogliere le informazioni di base per un'analisi iniziale dei bisogni (condizioni di fragilita' di tipo familiare, psicologica, sociale, economica e/o legata al neonato). Le mamme che rientrano in situazioni di rischio saranno ricontattate con l'obiettivo di individuare le figure professionali piu' idonee da coinvolgere.
Attualmente il progetto- conclude l'associazione- e' in fase di valutazione sulla piattaforma Aviva, se verra' votato da un numero sufficiente di utenti potra' essere finanziato e avviato dall'associazione promotrice.
(Wel/ Dire)