Roma, 30 apr. - "Noi soci del Centro Italiano di Psicologia Analitica (Cipa), nel firmare questo appello, vogliamo esprimere con spirito unitario la nostra profonda preoccupazione per il clima di intolleranza e disumanita' che si sta diffondendo nel nostro paese, in particolare dopo l'emanazione del 'Decreto Sicurezza'. Nel condividere appieno le lettere gia' inviate sulla questione dei migranti dai colleghi della SPI, dell'AIPA e dell'ARPA al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, vogliamo proporre a tutti i colleghi che lavorano con il disagio mentale di organizzare una manifestazione comune per costituire un movimento d'opinione che sostenga con forza i valori dell'accoglienza e dell'integrazione, proprio come principi cardine della nostra pratica psicoterapeutica, nonche' della salute psichica e della vita sociale". Inizia cosi' la lettera del Cipa, che aggiunge: "Come recita l'art.2 dello Statuto dell'International Association for Analytical Psychology: 'Le Societa' appartenenti alla IAAP si impegnano a seguire una politica di non discriminazione in base alla razza, alla religione, all'origine etnica, al sesso e all'orientamento sessuale. Tale atteggiamento verra' mantenuto in tutte le attivita' dei Gruppi IAAP quali l'ammissione di membri alle associazioni, nel training, e nei confronti del pubblico invitato ad intervenire alle manifestazioni promosse dalle varie societa''. Collegare il problema della sicurezza con l'immigrazione e' sbagliato e pericoloso, perche' riduce a tema di ordine pubblico un fenomeno geopolitico di portata storica, figlio di emarginazione, barbarie umana, economica e sociale.
Perche' annulla la sofferenza di migliaia di esseri umani costretti a fuggire da realta' di morte, tortura, miseria.
Perche'- continua la lettera del Cipa- additando un nemico nel diverso, diffonde una cultura razzista e xenofoba, che si incunea nello spaesamento, nello sconcerto, nella paura delle popolazioni occidentali. Perche' da' una risposta sbagliata e riduttiva a un problema vero e complesso. Perche' la sicurezza si costruisce con politiche di accoglienza e integrazione, che valorizzino le singole individualita', che facciano vivere nel tessuto della societa' il valore dello scambio e del multiculturalismo. Il nostro lavoro quotidiano ci porta continuamente a misurarci con angosce, paure, sofferenze che sono anche figlie di un clima culturale spaventoso e spaventante. Le conseguenze di questo clima non ricadono soltanto sulle vittime di atteggiamenti razzisti e xenofobi- spiegano gli psicoanalisti- ma sull'intera nostra societa', che rischia di impoverirsi dei valori apportati dal confronto con l'altro e di rifiutare la capacita' umana di riconoscere e di avere a che fare con la sofferenza, con il conseguente rischio di generare una societa' psicopatica, paranoica e autoritaria".
Il Cipa si e' gia' espresso sui valori dell'accoglienza nello scorso congresso nazionale (Roma 2016) e riaffrontera' l'argomento nel prossimo congresso nazionale (Milano 2020), oltreche' in diversi seminari tenuti nell'istituto Meridionale. "Pensiamo che sia pero' necessario, in un momento cosi' difficile per la cultura e la vita democratica, che tutti coloro che comprendono il valore dell'accoglienza e dell'integrazione per la tutela della salute psichica, individuale e collettiva, si uniscano per un'azione forte ed efficace nell'organizzazione insieme- conclude- di iniziative pubbliche di confronto, discussione e testimonianza".
(Wel/ Dire)