Roma, 23 apr. - Tornano attivi i centri antiviolenza del Comune di Napoli con una rete fitta, organizzata ed operativa che prova ad essere ancora piu' radicata sul territorio cercando di coinvolgere tutte le dieci municipalita'". Cosi' Laura Marmorale, assessora ai Diritti di cittadinanza con delega alle Politiche di contrasto alla violenza di genere, a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto Cav Napoli, promosso dalla delegata alle pari Opportunita' Simonetta Marino. I centri sono curati e gestiti da consorzio Terzo settore, consorzio Co.Re., associazione le Kassandre e associazione Telefono rosa.
Si tratta di una iniziativa "in grado di creare- sottolinea Marmorale- una filiera di presa in carico delle donne che denunciano una condizione di maltrattamento, abuso o violenza, a partire dalla prima segnalazione e che sia in grado di fornire le indicazioni e gli orientamenti utili a tutti i servizi, fino ad arrivare, dove possibile o necessario, alla messa in protezione". In contesti del genere riveste grande importanza la continuita' e in tal senso l'assessora si augura che "i fondi necessari per gestire le strutture possano essere affidati direttamente agli enti locali". Ad oggi, l'affidamento sancito dal bando "dura sicuramente fino al mese di agosto e poi fino ad ottobre con le economie di gara che riusciremo ad avere, da usare per un prolungamento". Nel frattempo, la speranza e' che venga disposto uno stanziamento di fondi "per bandire- conclude Marmorale- una nuova gara e assicurare continuita' nell'erogazione del servizio".
Sono 5 i centri antiviolenza aperti sull'intero territorio comunale, dal lunedi' al venerdi', ed altrettanti gli sportelli che invece sono aperti al pubblico due giorni a settimana come ulteriore punto di riferimento per le donne che volessero chiedere aiuto. "I cav- precisa Marino- sono a scavalco per due municipalita', mentre lo sportello occupa lo spazio nella municipalita' sguarnita: con questo sistema copriamo tutta la citta'. Rispetto al passato ci sono le novita' degli sportelli e del numero verde per consentire un accesso piu' facile alle donne". Il tema centrale per Marino e' la necessita' "che venga inserito come servizio essenziale nel programma complessivo dell'amministrazione perche' questo lo sottrarrebbe, in futuro, all'essere esposto alla precarieta' progettuale e dei fondi gestiti dalla Regione".
Questo il dettaglio delle strutture: centro antiviolenza centrale (municipalita' 1-2) via Concezione a Montecalvario e doppio sportello a corso Garibaldi e a via Egiziaca a Pizzofalcone (in attesa di apertura); centro antiviolenza polo 1 (municipalita' 4-6) a via Gianturco e sportello a corso Sirena; centro antiviolenza polo 2 (municipalita' 3-5) a via Sant'Agostino degli scalzi e sportello a via Giacinto Gigante; centro antiviolenza polo 3 (municipalita' 7-8) a via Vincenzo Valente (in questo caso e' assente lo sportello per l'ottava municipalita', ndr); centro antiviolenza polo 4 (municipalita' 9-10) a via Diocleziano e sportello a via Adriano.
(Wel/ Dire)