Roma, 9 ott. - Sempre piu' bambini manifestano disturbi specifici di apprendimento (Dsa) con difficolta' che si concentrano soprattutto nella scuola: dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia colpiscono infatti circa il 3% degli alunni, alimentando il rischio di abbandono scolastico e depressione. Non solo: accanto alle difficolta' in classe, il bambino puo' presentare altri disturbi associati, deficit di attenzione e iperattivita', disturbi del comportamento, del linguaggio o della funzione motoria ed inoltre, a causa del senso di inadeguatezza, si possono sviluppare calo di autostima, ansia da prestazione e depressione.
"È probabile che almeno un bambino per classe possa essere affetto da difficolta' sin dalle prime fasi dello sviluppo, dell'apprendimento della lettura, della scrittura, del calcolo e della grafia. In piu' del 50% dei casi si tratta di dislessia- spiega Nicoletta Aliberti, neuropsichiatra infantile, responsabile della Neuropsichiatria Infantile del Gruppo INI, Istituto Neurotraumatologico Italiano- La diagnosi tardiva e la conseguente cronicizzazione dei disturbi di apprendimento sono fattori predisponenti al rischio di rifiuto e abbandono scolastico e insorgenza di disturbi d'ansia e depressivi.
Fondamentale e' la tempestivita' del trattamento riabilitativo e il precoce utilizzo delle strategie adeguate all'apprendimento".
Nei soggetti con disturbi specifici di apprendimento vi e' un rischio di sviluppare depressione 3 volte maggiore rispetto alla popolazione generale e nel 50-70% dei bambini con depressione si osservano questi disturbi. Inoltre, la prevalenza di sentimenti d'ansia e di paura per i rimproveri e' significativamente piu' alta in bambini fra 8 e 11 anni con Dsa rispetto ai coetanei e puo' rappresentare terreno fertile per la comparsa di rifiuto e fobia scolastica.
"Tutti i Dsa possono presentarsi associati a disturbi dell'umore, del comportamento e dell'attenzione in presenza di un'intelligenza nella norma o superiore - prosegue l'esperta - Segnali di allarme sono un livello di apprendimento inferiore a quello atteso rispetto ai bambini della stessa eta' mentale, in assenza di disabilita' di altra natura, soprattutto in presenza di fattori di rischio predisponenti quali la familiarita'.
Fondamentale e' quindi la diagnosi precoce e un'attenta e costante azione di prevenzione, garantita dalla formazione degli insegnanti ai fini della rilevazione dei segnali di rischio".
"Formazione degli insegnanti, strategie didattiche personalizzate e la costruzione di un dialogo efficace con la famiglia, sono i mezzi necessari per garantire un apprendimento efficace e allineato con il potenziale cognitivo del bambino con Dsa- prosegue ancora Aliberti- Inoltre e' fondamentale il coinvolgimento attivo e consapevole del bambino anche sulla gestione dei compiti. Il primo a rendersi conto delle difficolta' ad apprendere e' proprio lui: il piccolo attribuisce a se stesso la responsabilita' dell'insuccesso scolastico e puo' attivare sfiducia nelle proprie capacita'".
(Wel/ Dire)