Roma, 13 nov.- Tra il 2012 e il 2016 circa 25 mila persone naturalizzate in Italia si sono poi trasferite in altri Paesi e risultano compresi tra gli italiani che si sono cancellati per l'estero (piu' di 114 mila nel 2016). "Chi ha compiuto un primo spostamento migratorio ha una maggiore facilita' a spostarsi sul territorio- si legge nel Rapporto della Fondazione Migrantes-. Inoltre, alcune comunita' hanno una maggiore propensione a migrare dopo aver acquisito la cittadinanza, un fenomeno che inizia ad assumere numeri significativi". Ad esempio, le comunita' del subcontinente indiano hanno una maggiore propensione a spostarsi: il Bangladesh con piu' di 16 emigrazioni ogni 100 acquisizioni di cittadinanza, il Pakistan con il 9% e l'India con il 6,3% sono ai primi posti tra i 10 Paesi con la frequenza maggiore di nuovi italiani emigrati all'estero. Quota elevata anche per il Brasile (14 ogni 100) mentre le collettivita' che emigrano meno sono albanese e marocchina: rispettivamente 4 e 1 ogni 100.
La propensione alla mobilita' e' maggiore tra i giovani, piu' del 75% di chi e' emigrato si e' diretto verso un altro Paese Ue.
Mobilita' studentesca. Solitamente riservata a pochi studenti, a partire dagli anni Duemila e' cresciuta anche grazie al sostegno di documenti nazionali che la incoraggiano. Nel 2016 gli studenti italiani all'estero con un programma annuale, semestrale o trimestrale erano 7.400: l'aumento tra 2009 e 2016 e' del 111% (Indagine Osservatorio nazionale sull'internazionalizzazione delle scuole e la mobilita' studentesca). I licei sono le scuole da cui parte il maggior numero di studenti (il 70% in calo dal 76%), ma crescono gli istituti di istruzione superiore: nel 2016 il 62% ha avuto studenti in mobilita' (+9% sul 2014). Per quanto riguarda la distribuzione geografica degli studenti in partenza, permane e aumenta la distanza tra Nord/Centro Italia e Sud. Le mete preferite? Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Canada e Irlanda. Dall'indagine risulta pero' che molte scuole si stanno attrezzando per una "scalata alla Grande Muraglia": nel 2017 sono 279 gli istituti a livello nazionale che hanno attivato l'insegnamento del cinese (l'8% delle scuole superiori) con il coinvolgimento di circa 17.500 studenti.
Mobilita' e difficolta'. Tra gennaio e luglio 2018 sono stati 3.800 gli interventi realizzati dall'Ufficio servizi sociali del Consolato generale di Londra (21 al giorno) per diverse tipologie di aiuto a residenti e turisti, incluso chi e' vittima di furti, ha problemi di salute o di cui e' segnalata la scomparsa. "Sulla base dell'esperienza che abbiamo- afferma il console generale Marco Villani- c'e' stato un incremento dei senzatetto cosi' come c'e' stato un incremento dei connazionali ricoverati nei centri di salute mentale". Sono almeno 126 gli italiani che vivono in poverta' estrema a Londra. La nazionalita' italiana e' al quarto posto tra quelle europee presenti nella capitale inglese tra i senza dimora. Solo nel 15% dei casi si tratta di donne. La meta' ha un problema di salute mentale, seguito da situazioni di difficolta' causate da alcol e droga.
Tra il 2010 e il 2017, 422 cittadini italiani sono stati portati in centri di detenzione per immigrati irregolari in Australia, a giugno 2017 erano 10 quelli ancora rinchiusi in tali strutture. Il gruppo maggiore riguarda gli arrivi non autorizzati, persone a cui e' stato rifiutato l'ingresso all'aeroporto di transito o arrivo, seguono quelli che non lasciano l'Australia dopo la scadenza del visto temporaneo e vi rimangono illegalmente. Il terzo gruppo riguarda le cancellazioni di visti, mentre il quarto e' rappresentato dagli arrivi irregolari via mare in un porto marittimo (1 caso tra il 2016 e il 2017).
(Wel/ Dire)