Roma, 29 mag. - "Dobbiamo fare un bilancio per riconoscere che un certo entusiasmo sessantottino e' stato un grande baccanale per celebrare il funerale del padre. Ammettiamo, pero', che non ha spento l'esigenza di padre nel senso di interlocutore partner della parola e del desiderio essenziale alla vita umana". A parlarne e' Carmelo Licitra Rosa, psichiatra, psicanalista e membro della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi (SLP), nel ciclo di incontri 2017-2018 promossi dalla Pontificia Universita' Gregoriana, sul tema '1968-2018: per un bilancio teologico sulla Chiesa e il mondo'.
COSA RESTA DEL PADRE OGGI - "Il padre, come lo abbiamo conosciuto nella nostra tradizione Occidentale, e' il frutto di un connubio fecondo fra il registro della parola e il registro di fides al Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Quindi- spiega lo psicoanalista- il padre e' il frutto di una costruzione, e' un simulacro in cui sinteticamente vanno a convergere le tradizioni di Atene e di Gerusalemme, che si fondano nella grande fucina del Cristianesimo dei primi secoli. In questo simulacro e' importante tenere distinte la provenienza di Gerusalemme, la provenienza di un uno, da quella di Atene, la provenienza di una realta' separatrice. Nel mondo antico era molto chiara la differenza tra il padre e il generatore- ricorda Licitra Rosa- nel mondo romano la paternita' era soprattutto per adozione".
Questo simulacro a un certo momento si e' sgretolato. "Il momento culminante e' stato nella decapitazione di Luigi XVI, segnando l'inizio della parabola discendente. Balzac scrisse: 'Caduta la testa del Re decapitato con la ghigliottina, tutti i padri sono stati decapitati'". La parabola discendente e' ancora in corso. "Freud e' stato uno degli ultimi paladini della funzione del padre- prosegue lo psicoanalista- un padre sostenuto dal figlio attraverso tutta la questione del crimine. Il padre di 'Totem e tabu'' ucciso dai fratelli; il senso di colpa che s'impossessa dei figli; i figli che, a partire dai sensi di colpa, rinunciano a qualcosa e instaurano il primato della legge. La psicoanalisi e' nel solco di questa parabola discendente, che mentre si consuma assiste all'emergere dell'importanza di tre figure prima marginalizzate: il movimento di rivendicazione e di riconoscimento del ruolo della donna; l'importanza del bambino; il farsi strada di forme di sessualita' non regolate secondo la bussola paterna".
LE CONSEGUENZE DELLO SGRETOLARSI DI QUESTO SIMULACRO - "Il simulacro assicurava due funzioni fondamentali per l'essere umano: Il punto di tenuta del discorso e il costituire un limite di regolazione all'equilibrio del corpo, alle necessarie soddisfazioni, a quella gratificazione di cui come esseri umani abbiamo bisogno. La caduta di questo simulacro non assicura piu' l'automatismo di queste due funzioni. Il 2 novembre 1517 Lutero introduce una lettura plurima del Testo Sacro. Via il punto di tenuta unico e si fanno largo i punti di tenuta molteplici. Le conseguenze della pluralita' dei punti di tenuta che soppiantano l'unicita' si traduce in uno stato di conflitto della comunita' umana. L'Europa precipita nella pluralita' dei punti d'interpretazione. Tutta la storia moderna e' un inquietante bagno di sangue". Dove trovare, allora, un nuovo punto di appoggio unico e universale una volta che il precedente punto e' saltato per fare posto a una polivalenza babelica? "Il sorgere della scienza moderna- continua Licitra Rosa- definita dai passaggi fondamentali cartesiani, e' proprio il tentativo di ripristinare l'unita' dissolta di un punto di lettura. La scienza cerca di prendere il testimone". Ecco che "la figura del padre viene messa in crisi dall'affacciarsi del soggetto moderno. La sensibilita' dei diritti civili che s'inscrive nel giusnaturalismo va letta come un tentativo prepotente di ripristinare l'unita'. Ugo Grozio proporra', infatti, un punto di tenuta nella legge delle leggi, che sancisce i diritti fondamentali dell'individuo e da cui tutte le possibili leggi positive devono essere un'emanazione locale".
Man mano che prosegue l'obsolescenza del padre si assiste all'emergere progressivo di qualcosa che ne prende il posto: l'individuo moderno. "Cartesio ritrova nel soggetto l'idea innata di Dio, da cui ricostruire l'ordine del mondo logico matematico. Il mondo che si e' fabbricato negli ultimi 500 anni e' un mondo che accresce il disagio. Biagio Pascal con la sua acutezza distinse il Dio di Abramo, Insacco e Giacobbe dal Dio dei filosofi e degli scienziati, e cio' che lo terrorizzava era il 'silenzio degli spazi siderali'. Il Dio di Cartesio era muto, per questo silenzio degli spazi siderali, ma l'uomo ha esigenza del partner della parola".
NESSUNA RESTAURAZIONE DI SIMULACRI È POSSIBILE - "L'alternativa non e' il percorso retroattivo, avvertiamo l'esigenza di piu' autorita', della legge, della regola e dell'ordine. C'e' una naturale tendenza dell'uomo a trovare un rapporto con un'autorita' quando questo partner gli schiude la vita della parola. La parola e' autoritativa ed e' qualcosa di cui la stoffa costitutiva dell'essere umano non puo' fare a meno. Questo bisogno di sacralita' fa pensare- afferma lo psicoanalista lacaniano- dobbiamo reincantare il mondo e se non ci pensiamo noi che ci diciamo cristiani, ci penseranno gli altri". Cita, infine, un dato "interessante: i luoghi di pellegrinaggio verso non meglio precisate localita' con santoni, devozioni para-magiche e immagini miracolose alla fine degli anni '90 erano 76, nel 2017 sono diventati piu' di 600. Seicento localita' distinte dai 1.000 santuari mariani disseminati sul territorio nazionale, e ad esserne interessati sono 13 milioni di italiani con giri di affari cospicui denunciati dal Codacons. In questo mondo disincantato l'uomo non si rassegna al silenzio- conclude- li' c'e' un futuro del padre scarnificato".
Qui e' possibile ascoltare tutta la conferenza.
(Wel/ Dire)