Da fragilita' a integrazione, la Libera Orchestra Popolare
A Marsala con ragazzi circuito penale, minori stranieri e richiedenti asilo
Roma, 10 lug. - Superare tutte le barriere culturali e sociali attraverso la musica come strumento di liberta' e di crescita umana e sociale all'insegna dell'integrazione e dell'accoglienza. Con questo obiettivo, grazie alla donazione di alcuni strumenti musicali, da due mesi e' nata a Marsala la Libera Orchestra Popolare nella cittadina in provincia di Trapani, coordinata dal presidio locale di Libera in collaborazione con Arche' onlus e Amici del terzo mondo di Marsala. Inoltre a dare anche il loro supporto sono il Dipartimento di servizio sociale (Ussm) e il Dipartimento della giustizia minorile.
A suonare e cantare nell'orchestra sono oltre 40 componenti, un vero e proprio mosaico di persone con situazioni di fragilita' sociale diverse: giovani del circuito penale, minori stranieri, richiedenti asilo e abitanti del popolare quartiere di Marsala. Il progetto, infatti, e' nato all'interno delle attivita' che da un anno e mezzo svolge il centro sociale gestito da Libera con il sostegno di altre associazioni, nel quartiere periferico di Sappusi, in alcuni locali donati dal comune, dove e' stata realizzata anche la Libera Palestra Popolare.
"La musica puo' diventare uno strumento di integrazione interculturale forte e significativo per aprirsi pienamente all'altro- dice Salvatore Ingui', referente di Libera di Trapani- In particolare, la nostra e' una strada che permette di fare esprimere con il canto e la musica, proprio quelle persone che oggi, nella nostra societa', hanno pochissime possibilita' di fare sentire la loro 'voce'. Pertanto siamo un gruppo musicale aperto al mondo e a tutte le diversita' che vanno prima di tutto accolte per essere conosciute e poi valorizzate nel migliore dei modi".
All'inizio "siamo partiti per gioco, avviando un corso musicale con poche chitarre insieme ad alcuni ragazzi dell'area penale- racconta ancora Salvatore Ingui'- e poi, invece a poco a poco abbiamo visto che in tanti erano interessati a partecipare. Cosi', abbiamo deciso di lanciare un appello per la donazione di alcuni strumenti musicali che oggi ci ha permesso di avere 30 chitarre, 3 tastiere, alcuni jambe' (tamburi africani) ed altri strumenti a percussione tra maracas e tamburelli. Per adesso tra musicisti, cantanti e apprendisti siamo arrivati a circa 70 persone. Al gruppo musicale partecipano persone di eta' molto varia che vanno dai bambini di 8 anni agli adulti di 60 anni con in mezzo i migranti di eta' compresa da 16 a 26 anni. Tutto si svolge all'insegna della piena gratuita' e i nostri chitarristi e percussionisti sono coordinati da alcuni volontari che studiano al conservatorio".
Ingui' prosegue: "Siamo usciti allo scoperto, con la nostra prima esibizione nel Complesso San Pietro di Marsala proprio in occasione della recente Giornata del Rifugiato, ed e' stato davvero molto bello. I ragazzi si sono divertiti molto ma nello stesso tempo, cio' che e' stato ancora piu' importante, e' che si e' creata una bella atmosfera all'insegna dell'accoglienza interculturale. La musica sicuramente aiuta tutti perche' e' la strada maestra che riesce veramente come lo sport a fare unire piu' persone in maniera armonica e serena. Aggiungo poi che, considerato i tempi che corrono, questo progetto assume certamente una valenza politica maggiore perche' vogliamo dimostrare- conclude- che si puo' stare insieme al di la delle differenze culturali e sociali superando tutti quegli ostacoli e quelle barriere che oggi si tendono a costruire soprattutto nei confronti di chi e' piu' fragile".
(Wel/ Dire)
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