Roma, 3 lug. - Il Cnop (Consiglio nazionale dell'Ordine degli psicologi) e gli Ordini regionali sono attivamente impegnati in un'azione che non e' solo di tutela professionale, ma e' soprattutto di tutela dei cittadini. "Non si tratta di battaglie corporative perche' legittimare una figura che puo' utilizzare tecniche psicologiche (il counseling) per intervenire su problemi di natura psicologica senza essere uno psicologo non garantisce la salute dei cittadini", scrive il Cnop in un comunicato.
"Il 'disagio psicologico' non puo' essere 'spacchettato' in lieve o serio come ha sostenuto il Cnop in Tribunale ottenendo ragione. Se la politica e le istituzioni spingono alla liberalizzazione e a favorire nuovi sbocchi professionali, la recente legge n.3/2018 sancisce che le attivita' dello psicologo sono 'a tutela della salute' (art.32 della Costituzione) e che la professione va tutelata con un significativo aumento delle pene per situazioni di esercizio abusivo. Questa legge- sottolinea- frutto di un coerente impegno della categoria, rafforza le battaglie svolte da anni dal Cnop a difesa della professione, nell'interesse non solo della categoria ma per salvaguardare l'utenza, spesso vittima della cattiva informazione, perche' possa accedere al miglior servizio possibile".
L'inchiesta giornalistica di Luca Bertazzoni (https://video.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/psicologia- e-salute-la-zona-grigia-del-counseling-una-video-inchiesta-denunci a-i-rischi/308962/309596) diffusa da Repubblica e dall'Ordine Lazio "mostra quanto siano fondate le nostre preoccupazioni e le azioni politiche e legali intraprese e in corso", conclude il comunicato.
(Wel/ Dire)