Roma, 5 giu. - "Ricollocare in un discorso di economicita' anche le persone meno fortunate, da sempre considerate come una spesa sociale. Non e' cosi', possono essere delle risorse da utilizzare con una modulazione diversa". È questo il senso della disability management e ne parlera', con particolare attenzione sui disturbi dello spettro autistico, Gianni Carbone, docente del dipartimento di Medicina Molecolare dell'Universita' la Sapienza di Roma e segretario generale dell'Osservatorio italiano studio e monitoraggio autismo (Oisma), al convegno 'Risorse e vulnerabilita' del soggetto autistico' il 14 giugno a Roma, nell'aula Cesare Gerin del dipartimento di medicina sociale de l'Universita' 'La Sapienza' a Piazza Aldo Moro 5.
"La disability menagement e' una nuova visione nell'utilizzo delle risorse considerate non normodotate". Punta a "riconsiderare sotto l'aspetto economico i disabili in un'ottica di parita' con i normodotati. Il progresso tecnologico ha portato all'uso delle risorse umane in maniera diversa rispetto a 20 anni fa- prosegue Carbone- oggi anche una persona che ha delle funzionalita' ridotte puo' lavorare mediante gli ausili tecnologici e puo' essere considerata normale".
Nell'ambito della disabilita' economica in Italia il professore Guido Migliaccio, dell'Universita' del Sannio, e' un punto di riferimento e "in base ai suoi ragionamenti ho valorizzato quest'attivita' ancora un po' residuale nel nostro paese".
Attraverso l'Oisma "vorremmo realizzare una raccolta dati su quanti disabili possono collaborare nelle aziende. La disabilita' e' considerata qualcosa da sussidiare, da sovvenzionare e non da utilizzare. Nella concezione comune il disabile e' un pensionato. Vogliamo ridare credibilita' all'uso di queste persone meno fortunate e il progresso tecnologico ci apre a queste nuove visioni. Anche nell'ambito sportivo i disabili riescono ad avere successo grazie agli ausili- ricorda l'economista- arriveremo a un punto dove l'ausilio tecnologico portera' a considerare normali entrambi".
Attualmente "abbiamo uno specchietto di aziende che potrebbero utilizzare queste risorse e dovremmo valutare se ci sono dei fondi e se lo Stato stesso ha a disposizione delle risorse per potenziare queste nuove visioni economiche. L'Oisma studiera' quelle aree d'intervento, anche nell'ambito economico aziendale, piu' abbordabili per questo discorso. L'autismo, avendo un'enorme variabilita' di situazioni e riguardando anche persone con delle funzionalita' spiccate, attecchisce molto bene a questo discorso economico. Molti autistici hanno delle facolta' che possono essere davvero utili in ambito prospettico aziendale. Sono persone- conclude- che non vanno estraniate da un discorso di monitoraggio dei dati".
(Wel/ Dire)