Ultrablu, il nuovo laboratorio che mette alla pari artisti normodotati e non
Roma, 23 gen. - Il laboratorio Ultrablu e' un progetto nato da appena 6 mesi ed e' unico nel suo genere. Ha aperto le porte nel cuore di Roma, in Viale Germanico 103, e punta a far convivere alla pari artisti normodotati e artisti con disturbi della sfera neuropsichica.
"In questo atelier ognuno e' stimolo per l'altro- chiarisce Virgilio Mollicone, insegnante di discipline pittoriche al Liceo Artistico Statale Ripetta e cofondatore del centro insieme ai genitori Monica Nicoletti e Mauro Cassese- le esperienze artistiche sono fatte liberamente insieme in uno spazio condiviso. Una pratica libera e' la sola condizione che permette all'arte di esprimere la sua essenza. Qui non esiste un canone ne' per definire la normalita', ne' per definire l'espressione artistica".
Etimologicamente la parola Ultrablu viene dal latino e significa aldila' del mare, oltre il mare, perche' il pigmento blu veniva soprattutto dalla Siria. "'Ultra' indica l'oltre- continua il professore- il superamento di un limite spaziale, temporale o ideale, e questa connotazione da' senso al nostro progetto. Infine il blu e' il colore dell'immaginazione e non solo dell'autismo".
Il laboratorio si presenta come uno spazio non molto grande, ma accogliente, fatto su misura, un luogo sottratto alle pressioni della vita quotidiana. "Per far emergere le potenzialita' in ognuno di noi c'e' bisogno di una condizione particolare, che nasce da un luogo in cui siano sottratte tutte le dinamiche competitive. Cio' che si afferma sono le differenze- sottolinea il cofondatore- di eta', di personalita' e di realta'. I veri maestri sono proprio i ragazzi con disturbi del neurosviluppo, perche' gli artisti che hanno una difficolta' nell'area neuropsichica dispongono di una capacita' di sintesi incredibile. Sono immuni e indifferenti dal giudizio. Creano in maniera naturale un'opera priva di condizionamenti, che li fa assomigliare ai grandi artisti, avendo impulsi creativi autentici dove non interferiscono le preoccupazioni legate alla concorrenza o alla comunicazione sociale. Ultrablu e' un ambiente che annulla tempo e spazio, cio' che conta e' il processo: come si arriva a fare qualche cosa".
Ultrablu e' quindi uno spazio costruito intorno ad una comunita' in divenire e aperto all'apprendimento condiviso, allo scambio. "Vuole consentire uno sbocco lavorativo ad autori che hanno talento e possono mettere la propria capacita' di sentire a disposizione di altri".
L'atelier al momento ospita due ragazzi con un disturbo dello spettro autistico: Simone ed Andrea. "Simone ha 21 anni e con i suoi disegni sembra giocare una partita doppia sul filone della semplicita' e della complessita'. I suoi disegni sugli animali restituiscono a pieno le relazioni nelle quali l'uomo e' tagliato fuori. Dobbiamo a Simone la capacita' di restituire in immagini quel sistema complesso che e' il mondo. Andrea, invece, disegna di getto- fa sapere il professore- e' un acuto osservatore del mondo e proprio dall'osservazione della realta' si sviluppa la sua fantasia. Nel suo mondo ci sono gli animali reali e gli animali di Andrea. Disegna e fantastica in continuazione, descrive le fattezze dei personaggi, ne racconta con paradossi le vicende, ma mai con toni morali".
Ultrablu punta a creare lavoro: "La stragrande maggioranza degli artisti con disturbi pervasivi dello sviluppo non possono raggiungere il successo con le loro potenzialita' , ma l'atelier vuole aiutarli a raggiungere questo obiettivo. Portiamo avanti un lavoro di qualita' che non ha nulla a che fare con questioni sociali o caritatevoli. Stiamo creando una casa editrice unica- conclude Mollicone- con libri pensati e realizzati dai ragazzi con autismo. Al momento abbiamo gia' creato un libro, ma fuori dal laboratorio".
(Wel/ Dire)