Roma, 13 feb. - "Piuttosto che bullismo e cyberbullismo, meglio parlare di violenza e aggressivita' tra i ragazzi perche' in questo modo si includono molti altri aspetti". Esordisce cosi' lo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva, Federico Bianchi di Castelbianco, intervistato da Telecolore in occasione di un incontro con gli studenti della consulta provinciale di Salerno sul valore del rispetto.
"I ragazzi ne parlano poco con gli adulti, perche' noi adulti arriviamo sempre dopo e senza sapere nulla di quello che i giovani vivono. Parlare ai ragazzi significa conoscere cio' che vivono loro- chiarisce lo psicoterapeuta- noi invece andiamo a portare nel mondo dei ragazzi le regole degli adulti. Le regole devono cambiare perche' e' diverso il tipo di societa', ma per farlo dobbiamo capire quello che succede. Dobbiamo rendere i ragazzi attori nel modificare le cose, dal momento che se le modifichiamo dall'alto sara' sempre in termini sbagliati".
Lo psicoterapeuta ha una ricetta per sconfiggere il bullismo nel mondo giovanile: "Un modo adulto per intervenire e' squalificare i bulli facendogli fare i lavori sociali, dai Pronto soccorsi alla Caritas. Un ragazzo che commette un atto di violenza e poi lo compensa con un atto sociale, sara' squalificato e preso in giro nel mondo giovanile e il suo gesto non verra' piu' riconosciuto come forza. Inoltre- continua Castelbianco- se quel ragazzo ripetera' l'atto violento una seconda volta, allora anche il padre dovra' svolgere dei lavori sociali. Di sicuro, il ragazzo non commettera' piu' nulla di negativo a scuola perche' il genitore gli staro' addosso.
Purtroppo, pero', siamo noi ad essere contrari se un ragazzo viene punito. Quante volte i genitori insorgono davanti alle punizioni dei figli, dicendo 'povera vittima'? Questo non e' accettabile- ribadisce- gli adulti devono essere piu' equilibrati affinche' anche loro lo siano- conclude- ma se non lo siamo noi come possiamo pretenderlo da loro?".
Bullo e vittima di bullismo "sono entrambi vittime della societa', che a volte esclude oppure si basa sul consumismo", aggiunge uno studente della consulta provinciale di Salerno.
"Spesso ho sentito che alcuni ragazzi sono stati vittime di bullismo e cyberbullismo solo perche' non avevano un telefonino di ultima generazione. Ci deve essere un nuovo senso di responsabilita'- conclude- noi giovani dobbiamo escludere il bullo e fare in modo che non ci siano altri casi di bullismo e cyberbullismo".
Qui e' possibile guardare il servizio di Telecolore (Wel/ Dire)