Del progetto Silver. In 2 anni 913 persone raggiunte e oltre 40 borse lavoro
Roma, 18 dic. - Reintegrare i migranti, adulti e minori, vittime di traumi psicologici legati al viaggio o al contesto di partenza, questa la finalita' del progetto Silver (Soluzioni Innovative per la vulnerabilita' e il reinserimento sociale dei migranti). In due anni sono state raggiunte 913 persone, 44 i momenti formativi (912 ore) e 1.100 gli iscritti ai corsi, 965 i formati, 103 i docenti, 43 i tutor e oltre 40 borse lavoro assegnate. I dati sono stati resi noti all'interno del meeting conclusivo, avvenuto nei giorni scorsi, presso il centro polifunzionale per l'integrazione dei migranti di Trapani, al quale erano presenti tra gli altri anche numerosi volontari del sociale del trapanese. Con la conclusione di Silver, la Sicilia ha avviato e consolidato una rete di supporto al migrante con disagio psichico, ma anche protocolli operativi condivisi, che potranno eventualmente essere adottati come linee guida dall'assessorato e fare da modello virtuoso, una banca dati regionale del migrante e uno strumento automatizzato di chiamata dei mediatori culturali per semplificare il lavoro degli operatori. Un modello che si e' esplicitato anche attraverso le procedure operative standard, le Pos, che sono emerse dai tavoli tecnici coordinati, nel corso di questi due anni, da Giuseppina Cassara' e Fulvio Vassallo Paleologo a partire dall'esperienza degli ambulatori Silver e degli altri interlocutori. Si tratta di cinque dettagliati protocolli di accoglienza, dal momento dello sbarco e identificazione fino alla presa in carico dei soggetti piu' vulnerabili: hanno riguardato le vittime di tortura, le vittime di tratta, le vittime di traumatizzazione vicaria, la violenza di genere e i minori stranieri non accompagnati.
Il progetto, infatti, sostenuto dal fondo FAMI del ministero dell'Interno per l'assistenza socio-psicologica ai migranti vittime di traumi legati al viaggio, ha coinvolto otto Asp siciliane, 11 partner del privato sociale, le prefetture, le questure, i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli psicologi e gli avvocati. Inoltre sono state coinvolte anche l'Organizzazione mondiale della sanita', Unhcr, Medici senza frontiere, Save the Children, Terre des hommes, Ufficio di servizio sociale per i minorenni, col coinvolgimento del ministero della Salute, l'assessorato regionale alla Famiglia, l'assessorato regionale alla Salute e altre realta' istituzionali e del volontariato internazionale. Una rete articolata, coordinata dall'Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani. "Silver e' un punto di non ritorno - ha detto Antonio Sparaco, responsabile del progetto - ha tracciato una strada per la nostra e le altre Asp siciliane, oltre che per tutti i soggetti coinvolti nell'opera di accoglienza. Con Silver e' stato interrato un seme e una nuova pianta e' gia' nata: negli anni a seguire vedremo maturarne i frutti. Un modello che dalla Sicilia si avvia ad essere un riferimento nazionale. Dall'approccio interculturale all'intervento in equipe, dalla creazione di una rete interistituzionale e pubblico-privata al ricorso alle nuove tecnologie per semplificare il processo di assistenza e soprattutto le procedure operative standard che potranno essere di supporto alle attivita' di accoglienza dei soggetti piu' vulnerabili negli anni a venire".
Diverse sono state le attivita' previste all'interno del progetto. "Sono stati attivati 19 ambulatori per adulti e per minori in Sicilia con equipe multidisciplinari dedicate - ha detto il coordinatore Sergio Celano -, 10 unita' mobili di supporto che si sono spostate nei centri di accoglienza del territorio, dalla formazione transculturale per gli operatori alle borse lavoro, dalla rete strategica messa a punto alla piattaforma di chiamata a distanza dei mediatori culturali e quella di tracciatura dei beneficiari raggiunti da Silver, dai due lavori di ricerca pubblicati su due riviste scientifiche internazionali in modalita' open access. Un progetto ambizioso ma ben riuscito".
E di "interazione piu' che di integrazione c'e' bisogno - ha sottolineato il vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli -.
Spesso pensiamo di dover dare senza considerare che abbiamo anche tanto da ricevere". "La buona accoglienza, tuttavia, deve partire dal macro, dal quadro normativo di riferimento - ha aggiunto pure Laura Cantarini, responsabile dell'area 'Persone con bisogni particolari' dell'Unhcr, illustrando la direttiva europea che lascia 'liberi gli Stati membri di adottare i mezzi che piu' ritengono adeguati per raggiungere tuttavia degli obiettivi comuni per la tutela dei richiedenti asilo: degli standard imprescindibili e non negoziabili, dei punti di non ritorno".
Il plauso su tutto l'operato e' stato espresso anche dalla portavoce del Ministero dell'Interno, Maria Rosa Assunta, che ha definito Silver "un'esperienza di successo, che ha rispettato tutti gli otto grandi obiettivi, superando addirittura gli indicatori proposti, andando dunque ben oltre le aspettative". Cosi' come un altro apprezzamento e' giunto pure da Serena Battilomo, del Ministero della Salute, che considera il progetto Fami Silver "una best practise di grande valore, un modello per qualsiasi altro progetto ministeriale". Per l'occasione sono intervenute anche le autorita' del territorio nelle persone del prefetto di Trapani Darco Pellos e del sindaco Giacomo Tranchida.
(Wel/ Dire)