Roma, 18 dic. - Sono passati due anni dall'approvazione della riforma regionale della salute mentale. Una buona riforma, non ancora applicata. È quanto denunciano enti e associazioni del terzo settore, che hanno organizzato al Pirellone un convegno per fare il punto sulla situazione. Era stato invitato anche l'assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera, che pero' non si e' presentato. "Ci dispiace che non ci sia stata l'occasione per un confronto serio sui contenuti e sull'applicazione della riforma", commentano gli organizzatori, celando appena il disappunto per un'assenza istituzionale che ha anche il sapore di un messaggio di disinteresse da parte della politica verso questo tema.
"È ora di mettersi al lavoro, per dare attuazione a quei contenuti innovativi della riforma che abbiamo fortemente sostenuto: il passaggio da un modello culturale e clinico basato su interventi prevalentemente sanitari, ancora troppo centrato su ricoveri residenziali (che assorbono il 70% delle risorse) che possono produrre anche cronicita', a un modello di presa in cura che pone al centro ogni singola persona, tenendo conto dei complessi e diversificati bisogni della stessa. Bisogni che devono essere individuati sulla base di un progetto di vita personalizzato, costruito insieme all'interessato, alla famiglia e agli altri soggetti coinvolti", scrivono in un documento le organizzazioni.
"Sul tema della salute mentale e dipendenze, in Lombardia molto e' stato fatto, ma molto resta da fare, per esempio nello sviluppo dell'integrazione socio-sanitaria e nella valorizzazione del servizio pubblico, rispondendo al principio che la salute e' un diritto di tutti. Anche sul piano culturale, si deve ancora affermare e consolidare quel cambio di paradigma che consenta di mettere realmente al centro la persona e i suoi bisogni, per proseguire e rinnovare la deistituzionalizzazione voluta da Basaglia", afferma don Virginio Colmegna, presidente della Campagna Salute Mentale.
Il convegno e' stato organizzato da Campagna Salute Mentale, Alleanza delle Cooperative Italiane Lombardia, Forum del Terzo Settore Lombardia, Urasam Lombardia, Ledha, Cnca, Rete Utenti Salute Mentale Lombardia, Ceal, CGIL Lombardia, Ufficio Utenti Salute Mentale Lombardia, Forum Salute Mentale. La riforma comporta "un cambiamento che chiama al lavoro la Politica-aggiungono le organizzazioni- a cui chiediamo, fra l'altro, di investire nell'area della salute mentale cosi' come definita dalla Legge 15 per il 6% della spesa sanitaria. Un cambiamento che vede coinvolte le Istituzioni, i servizi di Salute Mentale, gli Enti Locali, la comunita' con i propri territori, il Terzo Settore, le Associazioni dei familiari, i cittadini, gli utenti stessi. E ribadiamo con forza che a questi ultimi non va dato solo ascolto e parola ma accoglienza, in quanto pronti ad essere non solo 'consumatori' ma anche produttori di beni e servizi e pronti a co-progettare e co-produrre percorsi di inclusione ed emancipazione sociale".
(Wel/ Dire)